La toilette del re

Pubblicato il 18-02-2022

di Agnese Picco

Le città come Gerusalemme, abitate per millenni quasi senza soluzione di continuità, sono ricche di storia e di sorprese. Nell'ultimo anno gli scavi condotti da Yaakov Billig, archeologo dell'Israel Antiquities Authority, hanno portato alla luce una residenza privata di lusso nei pressi della Armon Hanatziv promenade.
I materiali ritrovati all'interno hanno permesso agli archeologi di datarlo all'epoca dei re del Primo Tempio, forse sotto il dominio di Ezechia o Giosia, dopo il ritiro delle truppe Assire.
In questo periodo i dati dimostrano una forte presenza di residenze di lusso e palazzi con funzioni pubbliche fuori dalla città davidica, come nel nostro caso.

Continuando le indagini gli archeologi hanno fatto un rinvenimento singolare e molto raro: una toilette risalente a 2.700 anni fa. Il bagno era composto da una struttura rettangolare dentro la quale c'era la toilette vera e propria: un blocco di calcare con una seduta confortevole e un buco al centro. Il sanitario era installato sopra una fossa settica che conteneva anche frammenti ceramici e ossa di animali ed era quindi usata sia per le deiezioni umane, che come discarica per altri scarti provenienti dalla residenza. Analizzando il contenuto della fossa gli archeologi sperano di raccogliere importanti informazioni sullo stile di vita, l'alimentazione e le eventuali malattie che affliggevano gli abitanti del palazzo che usarono il bagno.
All'interno della cabina rettangolare sono state trovate anche 30-40 ciotole, che, secondo Billig, potrebbero essere state usate per contenere incensi od oli profumati al fine di rendere più confortevole la toilette.

Negli ambienti limitrofi, invece, sono state trovate alcune colonne con capitelli istoriati, utilizzate forse come cornici per le finestre e la prova della presenza di un giardino con alberi ornamentali, da frutto e piante acquatiche.
La presenza del bagno privato, un lusso che secondo il Talmud solo i ricchi si potevano permettere, delle colonne e del giardino disegna il quadro di una residenza privata di prestigio, forse addirittura di proprietà regia, che sembra essere stata distrutta nel 586 a.C. in seguito al sacco babilonese della città.
 

Agnese Picco
NP novembre 2021

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