La vecchia fattura

Pubblicato il 23-09-2023

di Agnese Picco

Un frammento di pietra con un’iscrizione in ebraico o aramaico è stato trovato durante gli scavi archeologici sul versante ovest della collina della Città di Davide. Secondo i ricercatori dell’Israel Antiquity Authority si tratta di una lista di nomi e somme di denaro da pagare, tipologia nota nella prima età romana.

La lastra è frammentaria e deteriorata, ma si possono riconoscere 7 righe di testo, principalmente contenenti caratteri numerici. Esther Eshel and Nahshon Szanton, che hanno pubblicato i risultati della ricerca in uno studio scientifico, ritengono di aver isolato anche qualche parola. In diverse righe, dopo il valore numerico, sono presenti le parole ma’ot e reva’im, indicanti il valore monetario, utilizzate a partire dal IV sec. a.C. Il ma’ot corrispondeva a 1/6 del valore di un denarius romano, mentre il reva’im equivaleva a un denario intero.

Secondo l’ipotesi proposta dai ricercatori, nell’iscrizione compare anche un nome: Shim’on.
Menzionato per la prima volta nella Bibbia come figlio di Giacobbe, era il nome più popolare tra i maschi ebrei della Palestina di questo periodo.
Confrontando l’iscrizione con altre simili appartenenti allo stesso periodo, i ricercatori pensano che in origine ci fosse un elenco di nomi di persona nella parte destra e una lista di somme in denaro, da pagare o da ricevere, nella parte sinistra.

Tutte le iscrizioni simili a questa a oggi note erano state incise con uno strumento appuntito sulla lastra di pietra di un sarcofago.
Questa è frammentaria, dunque non è possibile darne un’identificazione certa, ma la sua forma piatta e larga potrebbe accomunarla alle altre. Il contenuto dell’iscrizione però, secondo l’ipotesi dei ricercatori, non era collegato alla persona sepolta nel sarcofago, ma era piuttosto un registro tenuto dall’artigiano scalpellino, per registrare i pagamenti e le somme dovute. Anche il luogo in cui è stata trovata l’iscrizione avvalora questa ipotesi. Purtroppo la lastra non era in situ, ma in un tunnel che correva nella parte superiore di una piazza lastricata, che forse ospitava, in epoca romana, un mercato e quindi poteva essere collegata alle attività commerciali che qui si svolgevano.
 

Agnese Picco
NP giugno / luglio 2023

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