Le 99 pecore smarrite

Pubblicato il 31-08-2009

di Andrea Gotico

Sono tante le cose che non ci piacciono, sono tante le critiche e le “prese di posizione”. Smettiamo di lamentarci e cominciamo a camminare perché il nostro tempo sappia di Dio.

di Ernesto Olivero
“Ai miei tempi certe cose non succedevano. Ai miei tempi la sera si poteva uscire in pace...”. Ai miei tempi! Il nostro tempo, l’oggi, è l’unico che possiamo vivere. Il resto sono lamentele o perdite inutili di tempo. Dom Luciano Mendes de Almeida, vescovo brasiliano, uomo di Dio, scomparso di recente, ad un comune amico che gli chiedeva: “Che cosa farà il pastore quando novantanove pecore si saranno smarrite e solo una pecorella, la centesima, resterà fedelmente accanto a lui?”, rispondeva così: “La situazione non è così nuova. Anzi, era la situazione alla venuta di Gesù in questo mondo… Penso che Gesù, davanti alle novantanove smarrite, si sarebbe messo a camminare entrando nelle città e nei paesi, predicando e annunciando il Regno di Dio, ma avrebbe invitato la pecorella, la centesima, rimasta fedele a lasciare il riposo, l’acqua, l’erba e camminare al suo lato, per sentieri ardui, sulle rocce e sulla sabbia delle regioni aride per cercare le novantanove smarrite. Così è nata la Chiesa. È la centesima pecora, piccola, povera, sproporzionatamente incapace, ma chiamata a camminare nella sua fragilità a lato del pastore …”.

So che l’uomo vuole legalizzare tutti i suoi comportamenti. Per esempio riesce a rubare, a non pagare le tasse e trova cavilli e leggi che lo aiutano, trova fior di professionisti che lo avvallano, lo giustificano. È l’uomo che cerca giustificazione a tutti i suoi desideri e voglie. Che ci piaccia o no, questa è la nostra società. Abbiamo seminato vento, raccogliamo tempesta. Giova a questo proposito ricordare un detto di Cecilio Stazio - commediografo del II secolo a. C. - citato da Cicerone nel De senectute: “Serit arbores quae alteri saeclo prosint” (Pianta alberi che siano utili alla generazione ventura). L’uso sfrenato dei consumi, insieme ad altri comportamenti dannosi per l’ambiente, sta cambiando rapidamente il clima del pianeta. Sale la temperatura, i ghiacciai si sciolgono, i mari si alzano… Mi chiedo chi deve smettere di produrre certe plastiche, e chi deve cominciare a piantare alberi.

Molti sono contrari all’allargamento della base americana di Vicenza. Sono convinto che una base in più o in meno non sposta il problema che è la costruzione di armi. Abbiamo finalmente il coraggio di dire che le armi non vanno più costruite? È semplice: se sono costruite prima o poi sparano. E anche se per ipotesi non dovessero sparare, uccidono lo stesso perché tolgono risorse a chi muore di fame, a chi non si può curare, a chi non si può istruire. Poi alcune delle migliori intelligenze vengono occupate per progettare traiettorie di missili lanciati a distanze incalcolabili e bombe intelligenti per bombardamenti chirurgici.

Intelligenze che potrebbero servire la vita, servono la morte. Oggi mi sembra che molti “rivoluzionari” usino la loro intelligenza perché l’uomo possa fare quello che vuole. Ma anche in questo caso non mi preoccupo. L’oca del film “Babe - maialino coraggioso”, rincorsa dalla padrona che la vuole accoppare, commenta con gli altri animali del cortile: “Le cose vanno così perché vanno così. Le cose vanno da schifo”. Lo schifo non si ferma con le parole, ma con la testimonianza. Conosco molte ragazze e ragazzi, molte donne e uomini che si sono convertiti al cristianesimo e hanno il sapore di Dio. Il loro silenzio sa di Dio. Il loro portafoglio sa di Dio. Il loro tempo sa di Dio. Il loro esempio evangelizza. Spero allora che parlamentari e primi ministri, banchieri e scienziati che - si dice - sono dell’area di Dio, sappiano anche loro di Dio.

Solo la testimonianza vince. Solo la luce annulla il buio, solo il bene fa bene. Tutto il resto è spazzatura, è chiacchiera, è perdita di tempo.

Ernesto Olivero

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