MI RIFIUTO DI ESSERE SPRECATA

Pubblicato il 31-08-2009

di Carlo Degiacomi

 

A come Ambiente. Mentre si inizia a parlare di un problema rifiuti anche nei Paesi del terzo mondo, in Italia fatichiamo ancora a trovare il giusto rapporto con essi. Il nostro esperto ci fornisce una lista di suggerimenti preziosi.

di Carlo Degiacomi - museoambiente.org

 

Quattro sono le Erre che ci aiutano a trattare con i rifiuti:

1. Ridurre i rifiuti nei processi produttivi, nella distribuzione, negli acquisti
2. Riutilizzare imballaggi e oggetti che si possono usare più volte
3. Riciclare tutti i materiali che possono ritornare ad essere materia prima o seconda, compost, biogas
4. Rivalorizzare i materiali che non si possono riciclare, attraverso la termovalorizzazione

Ormai il riciclaggio dei materiali è parte dell’economia del nostro Paese. Le raccolte differenziate reintroducono i materiali nel ciclo produttivo perché siano reinseriti nel mercato: così si consumano meno materie prime e si risparmia energia per produrle.

Esempi

ALLUMINIO: con 640 lattine si produce un cerchione per auto; con 800 una bicicletta. Grazie al riciclo dell’alluminio si risparmia il 95% di energie rispetto all’estrazione dalla miniera.
ACCIAIO: con 19.000 barattoli in acciaio si può produrre un’automobile.
CARTA: il 95% delle scatole e scatoloni per imballaggio a cartone ondulato sono realizzati con cartone riciclato.
LEGNO: ogni anno la superficie dei pannelli di truciolato prodotti equivale alla superficie dell’area edificata della  città di Roma.
PLASTICA: con il pet delle bottiglie in plastica si produce, per esempio, la moquette; per produrre una felpa di pile o una coperta occorrono circa 20 bottiglie di plastica.
VETRO: il 60% delle bottiglie immesse al consumo in Italia sono fatte con vetro riciclato; il riciclo permette un risparmio del 25-30% di energia.

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Ed ecco la lista dei consigli.

Gli imballaggi servono per garantire la sicurezza dei prodotti, specie quelli alimentari; servono per il trasporto, per una fruizione comoda, per portare un messaggio chiaro e utile ai consumatori. Ma diventano in fretta immondizia.
Gli imballaggi spesso sono eccessivi e superflui, le confezioni sono esagerate, composte di troppi materiali.
Oggi, con l’aiuto dei produttori di imballaggi, è possibile scegliere (senza perdere in qualità) confezioni semplificate e alleggerite, fabbricate con materiali riciclati, ecologici, nuovamente riciclabili.
Conoscete i prodotti che espongono il marchio ecologico Ecolabel? Un marchio che aiuta il consumatore a scegliere, segnalando con serietà i prodotti ecologici sulla base dei materiali utilizzati e dei processi produttivi rispettosi dell’ambiente.
Le raccolte differenziate, con campane e cassonetti stradali o domiciliari con sacchi e bidoncini, sono sempre più estese: la carta, l’alluminio, la plastica, il vetro, l’acciaio, ma anche l’umido, gli scarti organici che ridiventano compost, terriccio.
Vi sono ormai centinaia di esempi di prodotti e manufatti di uso quotidiano realizzati interamente con materiali riciclati grazie alla raccolta differenziata. Non fatevi ingannare da chi racconta che poi viene rimesso tutto insieme: non è vero!
I supermercati oggi stanno cercando di eliminare i sacchetti di plastica per la spesa e consigliano di utilizzare le grandi sporte di plastica e di cotone che possono essere utilizzate più volte, ricordandosi di portarle da casa, quando ci si reca a fare la spesa.
Vi sono reparti appositi nei supermercati dove è possibile acquistare prodotti sfusi grazie ai dispenser, regolando la quantità che si ritiene necessaria: ricordatevi che questi prodotti di buona qualità costano meno.
Non acquistate troppi prodotti senza sapere quando li consumerete. Con un po’ di attenzione potete evitare che prodotti in scadenza vengano abbandonati nelle vostre dispense e poi gettati via quando vi accorgete di aver oltrepassato la data di scadenza scritta sull’etichetta.
Siamo il primo Paese in Europa e terzi al mondo nel consumo di acqua in bottiglia.
Si può bere l’acqua del rubinetto perché è un atto sicuro, ecologico, economico. Gli acquedotti distribuiscono un’acqua super controllata e verificata, con ottime caratteristiche oligominerali.
Se il motivo per non bere l’acqua del rubinetto è quello di odori o sapori non piacevoli attribuiti al cloro, è sufficiente lasciare la caraffa d’acqua all’aria aperta per pochi minuti e il cloro evapora; riporla in frigo chiusa e riprenderla, quando serve.


lattina.jpgDa un punto di vista economico, il risparmio annuo
permesso dal consumo di acqua del rubinetto può essere fino a 175 euro per una famiglia media di tre persone, calcolando che una bottiglia d’acqua minerale costa circa 30 centesimi e che ogni persona consuma circa 194 litri in un anno (è la media pro-capite italiana)
Se si riduce l’uso dell’acqua minerale, il risparmio di imballaggi è molto alto; quindi anche di petrolio, plastica vergine, di smaltimento dei materiali usati come le bottiglie di plastica e di vetro, di trasporto su e giù nel nostro Paese, dal nord al sud e viceversa. L’acqua del rubinetto arriva in casa senza mezzi di trasporto!
Anche i rifiuti che non possono essere riciclati vengono valorizzati perché diventano in buona parte CDR (combustibile da rifiuto), grazie ai termovalorizzatori che li bruciano, producendo energia elettrica e acqua calda per riscaldamento.

Le pile, le batterie, i farmaci scaduti, le siringhe, le vernici e pitture, gli smacchiatori e solventi, gli insetticidi e i collanti, le batterie per auto, i prodotti con mercurio, gli oli minerali o vegetali esausti sono prodotti da conferire nelle ecoisole o ecocentri oppure presso gli stessi rivenditori che li ritirano. Ad esempio, le batterie, gli accumulatori per auto, gli oli dei motori possono essere lasciati presso le officine, i distributori autorizzati; gli elettrodomestici vecchi e non più funzionanti per legge devono essere ritirati dai commercianti, dai rivenditori di apparecchiature nuove.

Se possibile, negli acquisti alimentari per ottenere grandi vantaggi ambientali cercate di scegliere:

- prodotti che hanno la segnalazione del luogo di origine, preferendo quelli coltivati vicino (si riducono i trasporti);
- frutta e verdura prodotta secondo i ritmi della stagionalità (richiedono un minore consumo energetico per la produzione, conservazione e trasporto, creano meno imballaggio);
- la quantità di merce di cui si ha effettivamente bisogno (si evita di buttarli via).

Sono tanti gli oggetti buttati che invece potrebbero essere recuperati, anche semplicemente facendoli circolare, regalandoli ad altri, portandoli nei negozi che vendono l’usato (dai giocattoli ai libri, dai vestiti agli apparecchi passati di moda) o alle associazioni di volontariato che li raccolgono.

Esempi

La produzione di rifiuti pro capite all’anno in Italia è oggi di circa 547 kg. Solo negli ultimi sei mesi del 2008 vi è stato un leggero calo della quantità di rifiuti. La raccolta differenziata in Piemonte sta raggiungendo la quota del 50% grazie agli incrementi ottenuti con l’introduzione diffusa delle raccolte porta a porta.

 

di Carlo Degiacomi - museoambiente.org
da Nuovo Progetto maggio 2009

 

 

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