Non fidarsi è bene, fidarsi è meglio

Pubblicato il 11-08-2012

di Renato Bonomo

di Renato Bonomo - In un mondo in cui tutti sembrano volerti fregare, è bello sapere che c'è qualcuno di cui ti puoi fidare. La fiducia però richiede un cambiamento di stile di vita.
 
 
 
 
C'è una nota azienda produttrice di formaggi che ha legato indissolubilmente il suo marchio al tema della fiducia. Se da anni persevera con questo slogan (g. vuol dire fiducia!) è perché continua a funzionare. D'altronde in un mondo in cui tutti, dal ristoratore all'idraulico, dal panettiere al muratore, sembrano volerti fregare, è bello sapere che c'è qualcuno di cui ti puoi fidare. Nel macro come nel micro la fiducia ha subito notevoli batoste. Non parliamo dell'ultima terribile crisi finanziaria: i particolari che emergono dimostrano la vorace avidità di manager senza scrupoli che per ottenere utili scaricavano rischi su ignari risparmiatori. Nel mio paese hanno beccato due volte (!) lo stesso magazzino che stoccava cibo scaduto cui cambiavano continuamente l'etichetta per posticiparne la scadenza.

Se riflettiamo con calma scopriremo che la fiducia è una componente essenziale della nostra vita e, per quanto scossa, non possiamo farne a meno. Proviamo a fare questo esperimento mentale. Prendiamo una nostra mattinata qualunque. Di solito con che cosa facciamo colazione? Personalmente the con qualche biscotto, un pezzo di pane tostato e marmellata, yogurt e muesli. Forse un po' troppo, però sono giustificato dal parere di molti nutrizionisti, che dicono che la colazione è il primo vero pasto della giornata. Ovviamente ognuno sostituisca la mie cibarie con le proprie. Dopo colazione che cosa possiamo fare se non lavarci, vestirci, uscire di casa per andare a scuola o al lavoro? Finora nulla di particolare se non che abbiamo compiuto innumerevoli atti di fiducia. Non ci credete o non capite? Se ci credete e capite non avete bisogno di leggere la seconda parte dell'articolo, altrimenti proseguite.

Provate difatti per assurdo a non volervi fidare più di nulla e di nessuno. Ricominciamo allora l'esperimento senza più fiducia. Partiamo con la colazione. Chi mi dice che il the sia di buona qualità e che nelle bustine non abbiano inserito altre erbe strane. I casi sono due: o non bevo il the o prima di bere chiamo un laboratorio per analizzarlo. Male che vada mi rimane il biscotto e il resto della colazione. Ma siamo realmente sicuri che il biscotto sia fatto con ingredienti genuini, che il muesli non sia prodotto con scarti o elementi già scaduti? Che la data di scadenza dei prodotti sia reale e non taroccata? Che la dicitura degli ingredienti sia corretta? Che l'uvetta turca sia proprio turca, che il tostapane che sto per accendere sia fatto a regola d'arte e non prenda fuoco dopo tre minuti? Difficilmente riuscirò a fare colazione, o farla in un tempo breve.

Continuiamo: dopo colazione mi tocca lavarmi. Già, lavarmi, facile a dirsi! Ma prima dovrei controllare che i saponi con cui mi lavo non contengano strane e pericolose sostanze chimiche. Proprio per essere precisi: controllato un sapone non significa che tutti gli altri siano passabili come quello che ho visionato. Dovrei verificarne un certo numero per essere maggiormente sicuro. Poi tocca vestirmi: prima però devo fare un'accurata analisi dei coloranti, vedere se le percentuali dei componenti del tessuto corrispondono all'etichetta. Dopo diverse ore sono – forse – pronto per uscire: esco di casa a piedi.

Devo attraversare una strada. Vado verso le strisce e attendo il verde. Siamo proprio certi che tutte le automobili riconoscano il rosso e si fermino? Per la mia incolumità devo ben verificare che questo accada, ma quando ho certificato che tutti hanno rispettato il rosso, il semaforo diventa verde per loro. Perciò mi tocca attendere un nuovo verde e, con il verde, effettuare una nuova verifica e così all'infinito.

Basta questo piccolo esempio per capire che l'essere umano è naturalmente portato a dare fiducia. Anche se i nostri tempi sembrano dimostrare il contrario, non si può vivere senza fiducia; non ce ne accorgiamo ma, uccidendo la fiducia, stiamo commettendo un crimine enorme contro l'umanità. Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita! Se non volete farlo per l'umanità, fatelo almeno per me: senza fiducia rischiate di trovarmi vicino ad un semaforo, immobile, nella vana ed eterna attesa di poter attraversare la strada.
Renato Bonomo
 
 
 
 

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