rispetto

Pubblicato il 24-09-2023

di Fabio Arduini

Rispetto e riguardo sono parole che si sono reciprocamente influenzate, tanto che per alcuni significati sono sinonimi, ma la loro fisionomia offre spunti di distinzione e di riflessione. Parte dagli occhi la loro strada, e va in profondità, a coinvolgere l'intera persona che guarda e chi viene guardato. Se il collegamento tra riguardo e vista è chiaro da percepire, non così per il rispetto, che deriva dal latino spicere, al participio passato spectus. Entrambe le parole si guadagnano la propria specializzazione attraverso il prefisso. C'è un "re-" che chiede all'intelligenza di dirottare gli occhi per guardare indietro, e c'è un "re-" che esige di rafforzare lo sguardo, magari proprio in avanti. Il rispetto infatti guarda indietro, il riguardo in avanti: lo confermano anche i diversi tempi verbali che si sono fossilizzati nelle due parole. Infatti il riguardo, quando nasce, è sempre presente: anche quando si racconta del riguardo avuto due anni prima. Nel rispetto invece lo sguardo è già stato lanciato, e nello spazio del passato si è trasformato in ragionamento: il rispetto è da offrire a tutti, belli e brutti, buoni o cattivi, in ragione di tutto ciò che di comune siamo stati: alla radice, e cioè figli.


Fabio Arduini
NP giugno / Luglio 2023

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