Scaramante

Pubblicato il 31-08-2009

di Andrea Gotico


Nel recensire questo disco (nell'ambito della rubrica: "la musica che non c'è") esco un po' dal seminato, in quanto l'autore ha sfiorato la vittoria ad un Sanremo (incredibile!) e quindi proprio sconosciuto non è, anzi, è pure figlio d'arte e dunque...


  Però la recensione la faccio lo stesso, perché Scaramante è davvero un grande disco e in radio non mi sembra di averlo sentito.
Mi sento di poter dire che non solo il Nostro si è definitivamente scrollato di dosso l'ombra artistica di un genitore molto ingombrante (forse il più ingombrante, in Italia), ma penso davvero che Cristiano, dal punto di vista musicale, sia migliore del papà. Ascoltatevi Lady barcollando e ditemi se non ho ragione! Come il padre, però, è intelligente da circondarsi di artisti che lo completano e lo migliorano. Cito il solito Mauro Pagani - marchio di famiglia - ma anche Oliviero Malaspina che lo affianca nella composizione.

Il disco è quanto di meglio si può ascoltare oggi da un "classico" cantautore italiano: testi ispirati ed evocativi, immaginifici ed efficaci, musiche che attingono alla tradizione italiana ma anche alle tradizioni musicali del mondo.
Ma tutto questo non basta perché ci sono altri due termini adatti a questo disco: divertente e coinvolgente. Divertente perché sono mescolati in maniera accattivante le diverse tendenze musicali di cui si parla sopra, e coinvolgente perché i testi ti acchiappano alla prima canzone e non ti mollano nemmeno dopo l'ultima, tanto che scatta di nuovo il play.
A colpo sicuro!

Gianni Giletti

 

 

 

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