SCUOLAMBIENTE
Pubblicato il 19-08-2011
L’educazione ambientale aiuta a “imparare ad imparare” anche dalla vita quotidiana. Mettiamo questo tema al centro della discussione sulla e nella scuola.
di Carlo Degiacomi - museoambiente.org
Dal punto di osservazione del Museo A come Ambiente si scopre sempre di più la mancanza di basi conoscitive da parte dei visitatori per poter affrontare e argomentare i temi propri del museo.
IL FUTURO SARÀ COME SONO LE SCUOLE DI OGGI Proprio l’ambiente e l’educazione ambientale possono essere luoghi di cultura in cui, a patto di stare lontani da posizioni aprioristiche e ideologiche, si può colmare la separazione spesso praticata ancora oggi tra cultura scientifica e cultura umanistica. Non si tratta neppure di mettere in contrapposizione la Cultura con la C maiuscola con l’attualità e la contemporaneità. Forse bisogna valorizzare metodo e contenuti insieme, imparare anche la Scienza e la Filosofia con la S e la F maiuscole. Bisogna dare però un po’ più peso specifico a quanto ci passa oggi sotto il naso, e bisogna farlo con serietà ed attenzione, due condizioni fondamentali per studiare e imparare. Conoscenze di base e osservazioni relazionali devono essere continuamente attivate e riviste rispetto ai nuovi aspetti della vita quotidiana, “una sorta di permanente commento ai processi di interazione” (Zygmunt Bauman). |
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Siamo immersi tutti in un mondo mediatico, pieno di allarmi, di paure, di resistenze ai cambiamenti, di semplificazione di problemi complessi, di condizionamenti culturali, di luoghi comuni. Per rispondere alla ricerca di nuove risposte, di prospettive diverse, di nuove idee ci vogliono menti moderne. Si può anche dire “lavorare e pensare con la propria testa”. Un cammino che può rendere i giovani più curiosi del futuro, in grado di capire che cosa ci passa sotto il naso nella nostra vita quotidiana, di selezionare le conoscenze utili, di discutere vecchie e nuove tecnologie e quindi conoscerle, di fare i conti con la necessità di conoscenze scientifiche anche specifiche e di passarle al vaglio di idee umanistiche. |
Occorre smettere di pensare che la propria non preparazione possa non importare per trovare lavoro e soddisfazione. Il rapporto insegnante/allievo richiede fiducia e aiuto per mettere insieme pezzi, frammenti, conoscenze specifiche, per poter capire situazioni più generali. Non bisogna banalizzare processi complessi. Un breve esempio. Oggi occuparsi di più a scuola e a casa di ambiente, parlare di ambiente vuol dire anche parlare di bilanci familiari, di gestione del denaro, di bisogni da parte di generazioni diverse, di socializzazione, di stili di vita, di comportamenti con forte significato simbolico. Vuol dire dare un senso alle cose che quotidianamente si fanno, anche nei consumi, non separando la sfera del consumo dalle altre esperienze della vita quotidiana; vuol dire cogliere oggi occasioni nuove, nuovi comportamenti che aiutano la soluzione di problemi ed evidenziano un ruolo attivo dei cittadini. Una gran parte delle nostre pratiche di vita quotidiana riguarda il consumare, che tanto si coniuga spesso in negativo con l’ambiente. Possiamo però non essere inghiottiti in questa abitudine spesso poco ragionata. Possiamo orientarci per poter prendere decisioni migliori e più ragionate oggi senza essere intrappolati in consumi che sono puro consumismo. |
Quali capacità si hanno nelle classi di mettere in contatto le persone con la realtà, trovare i modi per essere informati e attivi, e darsi da fare come cittadini? Tutti gli aspetti del nostro vivere quotidiano richiedono, per vivere nelle città che si trasformano, nei vari luoghi del lavoro, nelle scuole, nelle case, adeguamenti e complessi meccanismi da conoscere meglio. Quanto tempo si dedica a scuola e fuori a imparare anche tutto quanto ci riguarda da vicino? Sottolineo fuori perché non impariamo solo nelle istituzioni deputate e specializzate come la scuola. Si può proporre anche a scuola l’esperienza di una conoscenza intesa come scoperta e come meraviglia, che stimola la mente ad interrogarsi, a formulare tanti “perché” e un percorso che aiuti la ricerca delle risposte su quanto si sta vivendo in questo preciso momento storico? Il Museo A come Ambiente nel suo piccolo ci prova, ma deve sempre più essere dentro ad una rete di scuole, in cui ci siano sempre più docenti che spingono nella stessa direzione, consigliando, sperimentando, correggendo abitudini. |
Carlo Degiacomi |