Tempo d’autunno

Pubblicato il 21-10-2017

di Gian Mario Ricciardi

di Gian Mario Ricciardi - Riprendiamoci la profondità della vita.
È un autunno di tenerezza: quella calpestata dall’estate africana e distratta. Ritroviamo giorni di dialoghi sommessamente forti con chi ci sta accanto, chi se n’è andato, prima di noi, portando con sé i nostri sorrisi e, forse, perdoni non dati, misericordia negata, ferite di vita.

È bello nel tepore d’ottobre o la nebbia di novembre camminare immergendosi nella natura che è vita, ritrovare nomi, fotografie, respiri persi, cancellati, dimenticati. Sono giorni in cui l’anima parla: è un soffio misterioso di sensazioni e percezioni forti, sotto la pioggia fine che ti penetra nella pelle, qualche fiocco di neve, il vento o il sole, non importa. Ciò che conta è fermarsi e trovare la pace del cuore. Ritroviamo giorni di malinconia per le parole non dette, rimpianti per le mani non strette, le fratture e le lacerazioni non sanate.

Un mondo che c’è, roteante di impegni, illusioni, cattiverie, miserie e nobiltà e l’altro quello “dentro” che non conosciamo ma che ci guarda e ci indica i veri valori, quelli forti, quelli che possono aiutarti a vivere. Nessun altro momento dell’anno, ha la potenza di questi mesi; nessun altro ha la visione della vita più lucida, senza maschere. Si rivedono in flashback personalissimi gli amori vissuti o spezzati, le cattiverie coltivate. Sono i giorni della verità, il backstage, degli anni trascorsi, dei troppi Natale e Pasqua sprecati e buttati per le debolezze personali, la pietà negata, la misericordia dimenticata. Che occasione! Riprendere discorsi interrotti, riconciliazioni rinviate per egoismi e il possesso della “roba”, l’avere, il tenere, il potere. Quanti litigi per l’eredità!

Ore preziose per tutti. Per chi, come noi, crede; per chi non vede futuro oltre, per chi ancora è in ricerca. Ore preziose per ritrovare lacrime negate, sincerità calpestate, serenità travolte e annegate. Ore per toglierci, come scrive Alda Merini, le bende dagli occhi per guardare in faccia Dio.

Giorni di santi, di beati, giorni di persone qualunque, di “impronte”. Persone, non interessa se con tante o poche colpe, con tanti o pochi vizi. Persone che hanno illuminato o oscurato la nostra vita. Modelli di vita, da imitare. Che fortuna visto il film che il mondo ci impone con le follie della Corea, le scelte di Trump, i silenzi di Macron e della Merkel, i lupi solitari e le cellule dormienti sempre in agguato.

Riprendiamoci la profondità della vita, riprendiamoci l’umanità. Nel lento incedere dell’autunno si vedono meglio le nostre fragilità, i sogni infranti, la terrificante solitudine di molte nostre case; si colgono meglio egoismi ed errori ed è più facile ricominciare, è più facile recuperare quel soffio di straordinaria interiorità perduta che ci fa respirare meglio. Perché far del bene fa bene. Basta un gesto, un sorriso, un abbraccio, un soffio di tenerezza.

Gian Mario Ricciardi
TODAY
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

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