Un set alla moda
Pubblicato il 06-04-2021
Un'opportunità sul web. In primis segnatevi questo indirizzo web: https://fondazioneartea.org/ gallery-video/ Si tratta di un link al sito della Fondazione ARTEA una realtà importante che opera sul territorio cuneese per valorizzare e promuovere il patrimonio nell’ottica di uno sviluppo sociale ed economico. Ha sede presso l’antico Filatoio a Caraglio e proprio per rinverdire i fasti dell’antica fabbrica tessile ha progettato una mostra dedicata alla visione di una scelta di costumi cinematografici sotto la direzione del Museo del Cinema.
Una esposizione concepita per far rivivere ai visitatori l’anima più autentica del cinema italiano, la sua storia, i film, i divi e i protagonisti, attraverso 17 costumi di scena e 70 suggestive fotografie di set. Questi elementi si intrecciano nel percorso di visita e danno vita a un viaggio a ritroso che parte dal cinema muto di inizio Novecento, quando Torino era la Hollywood italiana ed erano gli stessi registi a supervisionare i costumi, per poi approdare al cinema sonoro e all’epoca d’oro di Cinecittà, delle pellicole d’autore di Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini e della commedia all’italiana, da Dino Risi a Roberto Benigni. Le foto di scena traghettano il visitatore dentro il set, alla scoperta del lavoro che sta dietro ad un ciak, agli accessori e ai dettagli che hanno contribuito a creare la fortuna del kolossal Cabiria negli anni dieci del Novecento, così come in tempi più recenti il fascino di dive come Claudia Cardinale, Sophia Loren e Silvana Mangano.
Arrivato a questo punto il lettore potrebbe giustamente chiedere ragione del link sopracitato e su cosa spinge lo scrivente a raccontare una mostra non ancora frequentabile per le ragioni ben note. Ma la ragione è presto evidente in quanto ARTEA ha organizzato anche un tour virtuale della mostra permettendo allo spettatore di collegarsi da casa e visitare la mostra accompagnato dal critico Stefano Della Casa che in quattro appuntamenti da 60 minuti interagisce dalle stanze del Filatoio con diversi professionisti del cinema che raccontano l’evoluzione e la natura della professione in una conversazione mai banale a partire dal lavoro di un costumista/ scenografo, di un fonico, di un supervisore agli effetti speciali e di un produttore che racconta come si progetta finanziariamente un film.
Un modo interessante per una visita che solo temporaneamente vuole sostituirsi ad una esperienza di visione diretta ma dimostra come le istituzioni culturali se virtuose hanno saputo reinventarsi ribadendo la loro funzione nel tessuto sociale.
Davide Bracco
NP gennaio 2021