Venite e vedrete

Pubblicato il 14-05-2021

di Domenico Agasso

Ogni chiamata «di Dio è individuale, perché non fa le cose in serie ». Cristo non lascia «un biglietto da visita», ma l'invito «a un incontro». Papa Francesco lo afferma all'Angelus del 17 gennaio 2021. Il Vangelo presenta «l'incontro di Gesù con i suoi primi discepoli». La scena si svolge «presso il fiume Giordano, il giorno dopo il battesimo di Gesù.
È lo stesso Giovanni Battista a indicare a due di loro il Messia con queste parole: "Ecco l'agnello di Dio!". E quei due, fidandosi della testimonianza del Battista, vanno dietro a Gesù. Lui se ne accorge e chiede: "Che cosa cercate?", e loro gli domandano: "Maestro, dove dimori?"». Cristo «non risponde: "Abito a Cafarnao o a Nazaret", ma dice: "Venite e vedrete". Non un biglietto da visita, ma l'invito a un incontro. I due lo seguono e quel pomeriggio rimangono con lui».

All'improvviso «scoprono che, mentre intorno si fa sera, in loro, nel loro cuore, esplode la luce che solo Dio può donare. Una cosa che attira l'attenzione: uno di loro, sessant'anni dopo, o forse di più, scrisse nel Vangelo: "Erano circa le quattro del pomeriggio", scrisse l'ora. E questa è una cosa che ci fa pensare: ogni autentico incontro con Gesù rimane nella memoria viva, non si dimentica mai». Tanti appuntamenti o incontri «tu li dimentichi, ma l'incontro vero con Gesù rimane sempre».

Poi, quando «escono da questo incontro e ritornano dai loro fratelli, questa gioia, questa luce straripa dai loro cuori come un fiume in piena. Uno dei due, Andrea, dice al fratello Simone – che Gesù chiamerà Pietro quando lo incontrerà – "Abbiamo trovato il Messia"».

Bergoglio esorta a fermarsi «un momento su questa esperienza dell'incontro con Cristo che chiama a stare con lui. Ogni chiamata di Dio è un'iniziativa del suo amore. Sempre è lui che prende l'iniziativa, lui ti chiama». La prima chiamata «di Dio è quella alla vita, con la quale ci costituisce come persone; è una chiamata individuale, perché Dio non fa le cose in serie. Poi Dio chiama alla fede e a far parte della sua famiglia, come figli di Dio. Infine, Dio chiama a uno stato particolare di vita: a donare noi stessi nella via del matrimonio, in quella del sacerdozio o della vita consacrata». Sono modi diversi di realizzare «il progetto di Dio, quello che lui ha su ciascuno di noi, che è sempre un disegno d'amore. Dio chiama sempre. E la gioia più grande per ogni credente è rispondere a questa chiamata».

Osserva il Papa: «Di fronte alla chiamata del Signore, che ci può giungere in mille modi anche attraverso persone, avvenimenti lieti e tristi, a volte il nostro atteggiamento può essere di rifiuto e paura, perché la riteniamo troppo impegnativa e scomoda: "Oh non ce la farò, meglio di no, meglio una vita più tranquilla... Dio là, io qua". Ma la chiamata di Dio è amore, dobbiamo cercare di trovare l'amore che è dietro ogni chiamata, e si risponde ad essa solo con l'amore».


Domenico Agasso Jr.
NP febbraio 2021

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