Liberi di scegliere
Pubblicato il 31-08-2009
Amartya K.Sen, premio Nobel per l’economia nel 1998 ha scritto alcuni libri collegati tra di loro nello sviluppo di una ricerca intorno ad economia, etica, libertà, valori, identità.
La ricerca di Amartya Sen Desidero segnalare, in particolare, alcuni contributi di Amartya K.Sen che possono essere collocati nell’ambito di una guerra globale alla povertà all’inizio degli anni 2000. Concreta lotta alla povertà |
- sia soprattutto essenziale che gli investimenti siano utilizzata su vasca scala in capitale umano e in infrastrutture, (in coerenza con criteri sociali e politici, non solo in base a considerazioni di ordine economico). I soli trasferimenti di fondi verso le Nazioni più povere avrebbero un impatto molto limitato. - sia utile riflettere soprattutto sul fatto che la maggior parte dei problemi che impediscono lo sviluppo economico dei Paesi poveri non deriva dall’economia globale in quanto tale e dal comportamento egoistico delle Nazioni ricche. È da attribuire soprattutto a come stanno le società di questi Paesi in termini di autoritarismo dei governi, corruzione, conflitti, basso livello di emancipazione femminile, ecc. - sia indispensabile che arrivino risorse provenienti dall’esterno, ma solo se sono in grado di contribuire ad innescare veri cambiamenti interni, strutturali nello stato e nella società civile, capaci di offrire possibilità di sviluppo anche ai più poveri. Economia e democrazia |
Investimenti in assistenza sanitaria e istruzione Scrive Sen che lo sviluppo di un Paese può essere fatto avanzare nel modo migliore attraverso investimenti nell’assistenza sanitaria e nell’istruzione. L’idea che esse siano beni di lusso che possono venire differiti finchè non si ottiene una crescita economica di base è del tutto sbagliata. “La democrazia – dice – è la migliore garanzia contro le carestie; nessuna democrazia compiuta ha mai conosciuto una carestia grave”. |
Ci sono indicazioni interessanti quando si guarda ai flussi di aiuto provenienti dai Paesi ricchi che hanno davvero avuto risultati. Ciò è successo quando si sono richieste e sono state rispettate alcune condizioni basilari: sensate, graduali, importanti politiche sociali e economiche interne; insomma governi che dimostrano impegno e competenza nelle azioni a favore degli svantaggiati, a scambi di mercato. Ma ciò significa un mutamento di modelli nella spesa mondiale degli aiuti. Nella premessa ad un suo libro tra quelli citati Sen scrive: “Ho evitato per tutta la vita di fare il consigliere delle ‘autorità’ tanto che non sono mai stato consulente di nessun governo e ho sempre preferito sottoporre i miei consigli e le mie critiche – per quello che valgono- all’opinione pubblica.”. La libertà complessiva di una persona di perseguire il proprio benessere Quando Sen propone di valutare la diseguaglianza non solo in termini di reddito, ma come disuguaglianza di opportunità l’economista polemizza direttamente e duramente con chi pensa e sono tanti che intanto bisogna avere la pancia piena e non patire la fame, anche con qualche concessione all’autoritarismo, ai diritti, ecc. tutti valori che possono passare anche in secondo piano. Mercato e valori Ad esempio la prima e la più rilevante delle conseguenze è che i risultati che scaturiscono dal processo di mercato così concepito potrebbero finire con l’erodere lo stesso zoccolo di valori su cui esso stesso di regge e senza i quali non può durare: onestà, la fiducia… Se il mercato non si pone il problema di soddisfare un qualche criterio di giustizia distributiva finisce con il perdere anche gli altri valori su cui si regge. Il punto di arrivo del discorso di Sen è che vi è una pluralità di modelli di mercato, ognuno compatibile con una particolare cultura- intesa come sistema di valori condivisa da soggetti: la scelta del modello di mercato o della via che conduce ad un particolare modello di mercato è questione nobile per la scienza economica (anche se c’è chi lo nega) come è importante che sia una discussione democratica e partecipata in ogni paese. Indice dello sviluppo: qualità non solo quantità |
Carlo Degiacomi da "Nuovo Progetto" Novembre 2004 |
Per approfondire il pensiero di Amartya K. Sen: La ricchezza della ragione (il Mulino) Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia (Mondadori) La diseguaglianza – un riesame critico (il Mulino) |