Casa Vita ai bambini

Giorni di partenza per tre piccoli ospiti dell’Arsenale della Pace di Torino, che rientreranno nei loro Paesi di origine (Kyrgyzstan e Venezuela) dopo aver passato rispettivamente 14, 15 e 20 mesi nella Casa Vita ai Bambini. Sono venuti in Italia per essere curati da alcune gravi malattie, tra cui la leucemia… Ora rientrano a casa con il benestare dell’ospedale Regina Margherita di Torino che li ha seguiti in questi mesi.

La vita dei nostri piccoli ospiti ha attraversato un lungo percorso: i primi mesi di day hospital, la fase del trapianto trascorso nella camera sterile dell’ospedale, i primi giorni “a casa” (cioè al Sermig) in cui non potevano vedere nessuno e soprattutto non potevano giocare con gli altri bambini, e poi il progressivo miglioramento e il ritorno alla normalità fatta di giochi e amici, pur con le dovute attenzioni.

“Cosa farai quando saremo andati a casa?” mi ha chiesto T. mentre P. saliva in macchia per tornare in Kyrgyzstan. “Aspetterò altri bambini che avranno bisogno di essere curati” ho risposto io, stupita tanto per la domanda quanto per il perfetto italiano con cui era formulata.
Nei giorni scorsi tutti i bambini accolti hanno anche preso le pagelle, rispettivamente di prima e seconda elementare. Il tempo delle cure li ha visti anche impegnati sui banchi della scuola domiciliare, per imparare non solo la lingua italiana, ma anche a scrivere e a fare le operazioni, per rimanere al passo con la scuola che riprenderanno a settembre nei loro Paesi.
Ma non è mancato il tempo per visitare la città. Le cose più belle dell’Italia? Il “museo delle mummie” (ovvero il museo egizio!), il museo delle automobili, i cartoni e i giochi della festa di saluto preparata dalle volontarie.

È stata proprio la vicinanza di tanti giovani, di Torino e non, a “colorare” la permanenza di questi bambini nella nostra accoglienza: li hanno aiutati ad esprimersi, a giocare insieme, a non sentirsi soli.


Elena Gervasoni
foto: Max Ferrero