Chitarre di pace

Pubblicato il 26-07-2012

di Andrea Gotico

Siamo un gruppo di una decina di elementi, ciascuno con il proprio livello di esperienza tecnica, accomunati dalla voglia di suonare. Perché ci piace, ci diverte e pensiamo che il bello spirito che ci unisce possa contagiare anche gli altri. Ci troviamo insieme per costruire il nostro repertorio dal 2005. Un giorno, quasi per provocazione, ci è stato proposto di suonare qualche cosa in una casa di riposo per anziani. Un po’ incerti abbiamo provato ad andarci ed è stato bello regalare il sorriso per qualcosa d’insolito in un luogo che, normalmente, non è popolato da concerti musicali.
Negli anni poi, abbiamo portato le nostre note anche nelle scuole di Torino e provincia, convinti dell’importanza pedagogica che la musica può avere per un gruppo di ragazzi. Nell’ottica di insegnare servizio e dedizione ad un valore, noi ci esibiamo volontariamente e allestiamo autonomamente la strumentazione tecnica necessaria. In cambio i ragazzi contribuiscono al nostro impegno procurando materiale da cancelleria da destinare, attraverso i progetti del Sermig, agli allievi meno fortunati nelle altre scuole del mondo.

La sveglia è alla mattina molto presto, ci troviamo alle porte dell’Arsenale. Carichiamo sulle nostre macchine un po’ di amplificatori, mixer, cavi elettrici, leggii, perfino una batteria completamente smontata. Formando una scapestrata carovana all’italiana ci dirigiamo con l’aiuto del navigatore verso il luogo dell’esibizione. Scaricato il materiale e messo in piedi l’allestimento in fretta e furia, ci troviamo davanti una miriade di occhi sgranati, qualcuno ancora un po’ addormentato, qualcuno già troppo distratto.

Non andiamo mica a suonare gli ACDC o l’ultima hit da spiaggia! Tuttavia gli studenti dimostrano sempre molto interesse per gli strumenti musicali e per lo stile eterogeneo che facciamo loro ascoltare. Noi proponiamo un viaggio attraverso i generi, le epoche, gli stili musicali che sono spesso vittime di pregiudizi e luoghi comuni. Una sorta di lezione-concerto per sollecitare la curiosità nei confronti di differenti universi sonori, per contribuire allo sviluppo di una capacità critica che prescinda da muri e steccati, troppo spesso eretti tra i diversi generi, affinché anche i muri eretti tra popoli, culture, condizioni sociali differenti, finalmente, crollino. Ci siamo fatti trascinare da questa convinzione ed adesso ci piacerebbe esibirci in locali circoscrizionali, ospedali, cliniche, insomma laddove, tradizionalmente, le persone sono escluse dall’ascolto di musica dal vivo. Un peccato davvero perché la musica è armonia di inclusione e come tale va proposta a tutti. Ed è anche, assolutamente, divulgazione culturale.

Pietro Florio (Allievo Labsuono)

More info: Labsuono

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