Brasile: un presepe “non di plastica”

Pubblicato il 24-12-2012

di Andrea Gotico

Ecco, il presepe é pronto! Un gruppo di persone si avvicina per ammirare i grandi quadri dipinti a mano, ben illuminati, al centro dell’Arsenale della Speranza, a San Paolo del Brasile. In tanti rimangono ad osservare ogni dettaglio con ammirazione.

Quei quadri sono il frutto di due mesi intensi di lavoro. Tutto é iniziato quando abbiamo conosciuto meglio Jasson, che da qualche mese aveva trovato accoglienza all’Arsenale. Ci ripeteva: “Io so disegnare!”. Sapevamo che la droga aveva distrutto la sua vita e che adesso lottava per rimanere “pulito”.

Un pomeriggio ha cominciato a disegnare su un foglio alcuni volti sfigurati che, ci diceva, popolavano continuamente i suoi incubi. Erano volti pieni di dolore, disegnati “di getto”, con un tratto deciso. “Non ho mai frequentato una scuola di arte, ma disegnare mi ha sempre aiutato a dimenticare la sofferenza che vivevo in famiglia, le botte di mio padre...”. I suoi disegni impressionavano tutti noi.

É nata allora la proposta: “Mancano poche settimane al Natale, perché non ti occupi tu di disegnare la scena della nascita di Gesú?”. Jasson ci confida di non avere mai disegnato scene sacre, ma i suoi occhi si illuminano ed accetta.

In una discarica abusiva, uno dei nostri ospiti adocchia delle grandi porte di legno, se ne carica una sulle spalle e la porta all’Arsenale. Ci sembra la tela perfetta per dipingere dei quadri con i personaggi del presepe. Con alcuni carretti, andiamo a recuperarle tutte e le trasportiamo fin dentro la sala di arte. Per i colori, facciamo una colletta tra i volontari e, dopo averle levigate, le notre tavole sono finalmente pronte.

A questo punto, é inizia la fase del disegno. Jasson comincia a tracciare dei segni, che piano piano diventano delle forme, espressioni, vestiti e paesaggi. Intorno a lui, tanti altri poveri che vivono con noi restano affascinati dalla sua abilitá e rimangono ore guardandolo disegnare. Succede cosí che alcuni dicono: “Posso aiutarti anch’io?”. In vari vogliono imparare, aiutare e, in poco tempo, si forma un gruppo di circa 15 persone che passa intere giornate a dipingere.

Cominciano peró le vere “battaglie” contro i pensieri piú subdoli: “Tanti grandi artisti, per creare le loro opere, usavano droga...”. Molti se la ridono, compiacenti, ma un ragazzo alza la voce e dice: “Quelle opere possono anche essere belle, ma sono di una bellezza di plastica. Non potrá mai passare lo sguardo di Dio attraverso quelle opere!”. Nasce allora una nuova sfida: “Perché non provare, durante la preparazione di questo presepe, a non usare droga?”. Tutti concordano seri. Saranno in totale due mesi di lavoro. Per molti, un’eternitá! Ogni giorno la sfida di ricomincare, di non smettere. Uno incoraggiando l’altro. Il gruppo aumenta, cominciano ad aggiungersi anche alcuni ragazzi “conosciuti” come piccoli spacciatori.

Il primo pannello ad essere terminato raffigura Maria. Ma é una Maria speciale, conosciuta in Brasile come “Aparecida”. E’ nera, con gli occhi grandi e trasparenti. É forse la prima volta che questa rappresentazione della Madonna entra a far parte di un presepe. Poi anche Giuseppe viene terminato, e poi il bimbo Gesú nella culla. Tutti hanno gli stessi occhi grandi, lo stesso sguardo intenso che punta dritto al cuore.

Un amico muratore, in vacanza, ci costruisce il pavimento di mattoni e ci aiuta ad istallare tutti i pannelli. Nel frattempo, un altro gruppo di accolti si é giá occupato di costruire la capanna.

Ecco, il presepe é pronto! É l’8 dicembre, Festa della Madonna Immacolata e anche della Fraternitá della Speranza. Nel pomeriggio abbiamo la gioia di celebrare la Messa all’Arsenale con il nostro parroco e tutta la comunitá. Centinaia di persone, entrando nel cortile, rimangono incantate davanti a questo presepe. Sentono che non é di plastica, ma parla di un Dio che si é fatto carne ed é veramente nato in mezzo a noi. Jasson adesso, firma autografi, sorridente.

Marco Vitale
Fraternità della Speranza

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FOTOGALLERY
foto Lorenzo Nacheli - Maurizio Turinetto / NP

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