Ernesto Olivero, cittadino onorario di Torino

Pubblicato il 29-11-2011

di Andrea Gotico

Questo riconoscimento non è solo mio, lo divido con tutti i volontari di Torino. Spero di meritarmi tutte le cose belle che avete detto”. Ernesto Olivero è emozionato. Non è abituato a sentirsi al centro dell’attenzione, ma l’occasione è solenne. La città di Torino rende omaggio ufficialmente all’avventura del Sermig e dell’Arsenale della Pace. Lo fa con l’atto simbolico più alto per un Comune: il conferimento della cittadinanza onoraria. In Sala Rossa, la cerimonia con il sindaco Piero Fassino e il presidente del consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris.

Ma sono tante le persone che hanno voluto essere presenti: tra gli altri, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, il prefetto Alberto Di Pace, esponenti di tutti i partiti di maggioranza e opposizione. Nei discorsi ufficiali, il ringraziamento per l’opera quotidiana svolta dal Sermig a fianco dei giovani e dei più poveri. "Olivero - ha detto il presidente Ferraris - è testimone del nostro tempo, interprete autentico del donarsi agli altri, anche a chi non crede". “Il Sermig – ha aggiunto il consigliere regionale Antonello Angeleri - in questi anni ha reso a Torino un servizio di cittadinanza civile e oggi la città gli dice grazie. La sua luce ha illuminato il capoluogo piemontese permettendo anche al quartiere dove sorge l'Arsenale della Pace di crescere e risolvere molti dei suoi problemi". Da parte sua, il sindaco Fassino ha parlato del Sermig come di "un luogo nel quale la pace e i valori della fraternità e della dignità dell'uomo ispirano ogni attività, capace di mobilitare straordinarie energie, tanti giovani che ritrovano nell'azione sociale una ragione di impegno civico e di fede".

Dopo il conferimento della cittadinanza e la firma del libro d’oro, la parola è passata ad Ernesto Olivero. “L’oggi è nelle nostre mani – ha detto, rivolgendosi ai giovani - entrate in politica, nel partito che volete, ma portate i vostri sogni, la vostra etica. Diventate economisti, uomini di cultura, imprenditori, operai, preti, ma impegnatevi per costruire un tempo nuovo, una primavera di onestà e riconciliazione. Il mondo non ha più bisogno di indignati e rottamatori ma di costruttori”. “Poi, - ha aggiunto – voglio darvi due notizie molto importanti: la prima, arrivata ieri, è che il Santo Padre ci ha chiesto di andare a trovarlo il 4 febbraio del prossimo anno. Andremo in tantissimi per portargli una buona notizia, che il mondo si può cambiare. Sì, il mondo si può cambiare con i giovani. La seconda notizia è arrivata solo mezz’ora fa da San Paolo del Brasile, dove abbiamo una casa che ogni notte accoglie 1.200 uomini di strada. A questi uomini insegniamo a leggere e scrivere, e per loro abbiamo creato una biblioteca. Ebbene, in questi giorni la nostra biblioteca, gestita da volontari, accolti ed ex accolti, ha partecipato ad un concorso – VivaLeitura 2011 - ideato dai Ministeri dell'Educazione e della Cultura brasiliani cui concorrevano più di 1.800 progetti. Ebbene, il primo premio è stato assegnato a noi”.


TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI ERNESTO OLIVERO

Oggi è l’11 novembre, festa di San Martino. Martino visse nel IV secolo. Fu un vescovo, un confessore, ma la storia lo ricorda soprattutto per un gesto.
L’immagine del suo mantello, diviso con un mendicante incontrato per strada. Martino ci ricorda che dobbiamo fare la stessa cosa. Oggi, la politica, la Chiesa, la finanza, il mondo della cultura, ognuno di noi, deve dividere il proprio mantello con i più poveri. Deve camminare scalzo. La miseria e la rabbia che sono in mezzo a noi stanno per esplodere. Il nostro è uno dei momenti più bassi della storia. Ma non bisogna arrendersi, perché l’oggi è ancora nelle nostre mani. L’Arsenale lo ha capito sulla propria pelle e oggi può dare un contributo che parte da due volti. Ricordo il cardinale Michele Pellegrino che in un momento di grande difficoltà con alcuni esponenti della Chiesa, decise di mettersi dalla nostra parte, di darci fiducia. Poi, un altro sguardo. Quello di una donna che voglio ricordare con i suoi nomi di battaglia, Manuela e Angelica, Luisa Manfredi King fu capo partigiano. Ricordo che in un grande momento di difficoltà, questa volta con le istituzioni torinesi, decise di compromettersi per aiutarci, coinvolgendo i suoi amici Amendola e Berlinguer. Fino a portarci all’incontro con il Presidente Pertini. Un cardinale e una donna non credente, pronti a contare su un gruppo di giovani e sui loro ideali. Padre Pellegrino e Luisa Manfredi ci hanno insegnato con i fatti che la buona volontà esiste e può operare in ogni situazione, indipendentemente dall’ideologia e dalle convinzioni religiose.

Ciò significa che è possibile camminare insieme. Il Sermig insegna questo alle migliaia di giovani che incontra ogni anno. Pensando a loro, voglio dedicare questo riconoscimento alla buona volontà che da sempre esiste a Torino, una città difficile che deve rientrare nella profezia, nella sua storia. La storia di don Bosco, del Cottolengo, delle decine di opere di carità nate nel corso dei secoli. Lo vediamo ancora oggi: nel silenzio, è avvenuto tutto quello che sappiamo. Tra duecento anni, forse, qualcuno parlerà anche dell’Arsenale della Pace. Non mi sento di augurare altro a Torino, se non di riscoprire le radici. L’Italia, il mondo intero, hanno bisogno dell’esempio di una città che è stata capace di dare risposte concrete ed efficaci alle problematiche dei tempi che attraversava, anche in momenti difficili. L’oggi è nelle nostre mani. Davvero! Lo dico soprattutto ai giovani: entrate in politica, nel partito che volete, ma portate i vostri sogni, la vostra etica. Diventate economisti, uomini di cultura, imprenditori, operai, preti, ma impegnatevi per costruire un tempo nuovo, una primavera di onestà e riconciliazione. Lo diremo anche il 4 febbraio a Roma, davanti a papa Benedetto XVI. Saremo in migliaia da tutta Italia e dall’estero per annunciare una buona notizia: il mondo si può cambiare. Sì, il mondo può cambiare. Con i giovani.

rassegna web: torino.repubblica.it / spaziotorino.it

La fotogallery dell'incontro FOTO: TIZIANO NOBILE
Video Integrale dell'incontro

Servizio di Buongiorno Regione del 11 novembre 2011

Servizio del TGR del 11 novembre 2011

 

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