Musica dell’Arsenale

Pubblicato il 23-07-2012

di Andrea Gotico

Parlare di Sermig e musica è sempre una bella sfida: soprattutto per me, che nonostante gli sforzi profusi negli anni, non ho mai trovato una passione viscerale per le sette note, anzi vi dirò che nel mondo della musica ci capisco sempre meno. Purtroppo non tutti nascono con la musa Euterpe nel cuore, non posso neanche dire di essere cresciuto con il desiderio dell’ascolto o dell’approfondimento. Ciononostante c’è qualcosa che mi tiene incollato al Laboratorio del Suono e al Sermig, un’idea che difficilmente si trova nel mondo luccicante dei grandi talenti: il concetto della musica come servizio. Un pensiero inedito, che va perfino al di là dell’usare lo spartito per veicolare un messaggio.



La musica, in quanto piena espressione culturale, è un mezzo di divulgazione, di comunicazione
. Qualcuno con successo, qualcuno meno, l’Arsenale stesso, sono in tanti a dedicare immensi sforzi alla ricerca di un modo per trasmettere emozioni, sentimenti, ideali, valori con una melodia che riempia di eternità le parole, da sole insufficienti. Ma qui c’è qualcosa di più: la musica al Sermig non si suona, si vive; ed è molto di più di un aforisma. Un brano eseguito in un nostro incontro può stuzzicare l’orecchio oppure no, può comunicare un contenuto, raccontare una storia: ma è l’amore che c’è dietro ad emozionare. L’amore di chi ha composto il motivo, di chi ne ha scelto le parole, di quelli che lo hanno arrangiato, di coloro che hanno allestito la sala, collegato i microfoni, di chi ha cantato, di chi ha suonato: l’amore per un momento bello da trascorrere insieme, per cui vale la pena di sforzarsi, di servire, di portare il proprio piccolo contributo, per sentirsi uniti nella stessa casa. La voglia di portare questa unità fuori, gridarla alla piazza, al quartiere, a tutti per mostrare quanto è forte.

Questa è la bellezza che io ho trovato e che dà senso alla mia partecipazione: al Sermig anche io sono un musicista. Fuori potrei al massimo riavvolgere i cavi elettrici, qui invece mi sento parte del progetto al pari del cantante solista. Il Laboratorio del Suono, in cui sono cresciuto fin da piccolo, è nato per trasmettere questo coinvolgimento. Io e gli altri allievi cerchiamo quindi di mostrare l’unicità di questo miracolo agli altri, attraverso vari progetti e iniziative.

Pietro Florio (allievo Laboratorio del Suono)

More info: Labsuono

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