Un allievo difficile

Pubblicato il 23-07-2012

di Andrea Gotico

Quando si parla di giovani si pensa subito agli adolescenti e ai giovanissimi, ai cosiddetti "under 18", ma all'Arsenale abbiamo imparato a conoscere anche molti insegnanti giovani: sappiamo che può sembrare a prima vista un ossimoro, ma non lo è! Vi diciamo questo perché in questi giorni di scrutini, pagelle ed esami finali abbiamo incontrato due insegnanti giovanissimi, alle prime armi, appassionati sì della loro materia, ma (cosa ben più importante) appassionati soprattutto dei ragazzi e (cosa ancor più importante) appassionati prima di tutto dei singoli ragazzi.

Ecco uno stralcio di una mail arrivata in questi giorni:
"Oggi si è dovuto decidere il futuro di un allievo problematico. Lo seguo costantemente da tre anni. L'ho anche spostato di classe per seguirlo meglio, visto che quest'anno mi avevano spostato di corso, ma è andata male. Non ha fatto la sua parte e oggi aveva quasi tutti i voti negativi. E così si è dovuta scegliere la bocciatura, consapevoli di un possibile abbandono scolastico e del rischio che si possa perdere seguendo strade sbagliate. Io oggi l'ho vissuto male questo momento. L'ho visto come un fallimento educativo. Soprattutto mio, l'ho preso a cuore, ma non sono stata capace di salvarlo... Ma come si fa in questi casi? qual è la scelta giusta?"

Cari giovani, esistono ancora "insegnanti giovani" che si fanno delle domande, che non decidono sul vostro futuro gettando i dadi sulla vostra sorte o interrogando un oracolo. C'è bisogno però dell'impegno di tutti, famiglia, ragazzo, insegnanti, perché queste giuste domande abbiano la giusta risposta, che farebbe del bene a tutti, insegnante compreso.

Paolo Miotti

Giovani all'Arsenale

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