Il regalo migliore

Pubblicato il 18-02-2023

di Corrado Avagnina

Inutile nasconderlo. Il nostro vivere sembra ancora piuttosto… sospeso. Gli eventi che incalzano non danno tregua: la pandemia che cambia pelle e non è del tutto superata (adesso anche ripensata – in modo preoccupante – sotto angolature geopolitiche che lasciano talora di stucco); il caro-tutto nella spesa quotidiana e nei costi energetici in particolare; i venti di guerra che restano gelidi e carichi di incognite e di sofferenze là dove crepitano le armi; l’arrivo tribolato dei migranti in cerca di dignità e di futuro mentre rischiano di finire stritolati da meccanismi impietosi di politiche in debito di umanità… Insomma, ombre che incidono sull’esistenza delle persone.

Intanto all’orizzonte si profila il Natale, con tutto il suo contorno che ben ci è noto. Tra parentesi, appena un cenno alle scelte diversificate dei comuni e delle realtà comunitarie, rispetto al dilemma se accendere o no le luci natalizie per risparmiare energia elettrica. Mai come in questa occasione si profila l’urgenza di andare all’essenziale, magari sintonizzandosi al meglio sul Natale della fede che non può ridursi al Natale delle lucine intermittenti e ai motivi musicali da Jingle Bell.

Le emergenze che si inseguono e si aggiungono ci chiedono di fare sul serio. Il che non impedisce il gusto vero della festa, ma senza strafare, senza finire distratti, senza perdere il contatto con la realtà. Guai a essere risucchiati nella logica della parentesi, “sotto Natale”! Non si va lontano facendo finta che ne riparliamo dopo l’Epifania o dopo la Befana. Invece ci è chiesto di attraversare le feste con tutto il carico dei guai che stanno gravando sul nostro orizzonte. Per chi crede la cornice natalizia dovrebbe restare tale, perché il protagonista del presepe è Colui che salva, tracciando una strada altra, disegnando passi importanti per tempi complicati, offrendo il vangelo come scelta di vita… mentre tutto si rabbuia. E il Figlio di Dio fatto bambino vale enormemente di più del “clima della festa” più o meno riproponibile.

Per tutti deve essere un tempo di condivisione capace di durare nel tempo. Serve un cambio di passo che aiuti a camminare su vie nuove che reggono agli urti e non si interrompano subito. E se dietro l’angolo, anzi sotto… l’albero, troviamo il regalo forse meno atteso che è quello della sobrietà. Apprezziamolo senza sconti!
 

Corrado Avagnina
NP dicembre 2022

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