Missione possibile?

Pubblicato il 31-12-2021

di Max Laudadio

Oggi la mia rubrica "Si comincia da 1" la voglio dedicare a mia moglie Loredana, e non lo faccio perché sono a corto di idee ma bensì perché amo i progetti che sembrano impossibili, utopici, e lei, e non è la prima volta, ha deciso di realizzarne uno.
Ho sempre pensato che il porsi dei limiti spesso rischia di bloccare le nostre potenzialità, ma ogni volta che mia moglie mi prospetta qualcosa di così grande, se indirizzato al bene collettivo, il mio pensiero finisce di frequente nel vedere nelle sue parole e nei suoi occhi un progetto voluto da Dio. Abitiamo in un piccolo paesino in provincia di Varese, composto da sette frazioni abitate sparse su cinque montagne e, come in quasi tutti i luoghi montani, piano piano sta deperendo, perdendo i suoi cittadini giovani, che fuggono verso i paesi vicini, e scontentando gli altri non offrendo loro servizi basilari. I bar fanno fatica a sopravvivere, alcuni sono già stati costretti a chiudere, così come l'edicola e i negozi di alimentari, e da vent'anni la discesa sembra inarrestabile.

La politica delle conoscenze, dei favori, delle parentele, ha creato disparità di trattamento tra i cittadini, e spesso ha vinto la legge del più furbo. La situazione poi si è aggravata con la speculazione edilizia a discapito della tutela del territorio, che ha allontanato i turisti e abbassato il valore degli edifici.
L'interesse privato ha schiacciato quello pubblico, niente di più, e nonostante l'impegno di tante associazioni di volontariato che combattono ogni giorno per cercare di dare vita alla loro città, il risultato finale è ancora insufficiente per minimamente pensare che con il passare degli anni qualcosa cambierà.
Circa un mese fa mia moglie mi ha detto: «Noi viviamo su di un territorio di circa 17km quadrati, dove il 90% è boschivo e solo il 10% è abitato. Mi sono fatto una domanda? Ma secondo te è possibile prendersi cura di un piccolo pezzetto di mondo come il nostro? Dove il curare comprende la natura, i boschi, ma evidentemente anche l'uomo che la abita. Se la risposta è no, allora vuol dire che il mondo ha fallito! E che tutti noi abbiamo fallito!».

Da quel momento è successo di tutto: mia moglie prima si è candidata sindaco nel nostro paese, naturalmente dopo aver scritto dettagliatamente un progetto incredibile da proporre, poi ha selezionato le persone che riteneva più vicine alle sue aspettative, non solo basandosi sulla professionalità ma anche sul loro sentire, e infine ha convocato alcuni esperti con i quali si è confrontata per le tematiche più tecniche e spinose come ad esempio i bandi e il bilancio.
Quando è partita la campagna elettorale non volevo credere a quello che veramente stava facendo, ma lo stava facendo. Aveva deciso che era arrivato il momento di provare a cambiare le cose, e non con la politica di chi pensa che essere eletti significa avere privilegi e pochi doveri, ma bensì con una proposta che le nasceva dal cuore, senza nessun interesse personale e forse anche con l'ingenuità che contraddistingue i puri di anima.

«Non voglio raccontarlo in giro ma la mia fonte ispiratrice è l'Enciclica di papa Francesco, il Laudato si'. Vorrei trasformare i nostri boschi in un parco, il più accogliente della Lombardia, e rendere il nostro paese sostenibile, non solo con l'energia pulita, ma con la cura delle cose e delle persone. La parola chiave deve essere "incontro"».
Quando mi ha detto questa frase, mia moglie era convinta, non mostrava dubbi, titubanze, incertezze, aveva la faccia rilassata di chi sa bene che un progetto ambizioso non può evolvere senza una spinta di qualcuno dall'alto, e neppure senza un conforto spirituale, o senza la presa di coscienza che si tratti di una vera e propria missione.
È indubbio che il nostro mondo, dal punto di vista politico, negli ultimi anni ci ha regalato il peggio di sé, ma da quando mia moglie mi ha riacceso la speranza e mi ha fatto capire che le cose possono cambiare, ed evidentemente per farlo accadere dipende sempre e solo dalle nostre scelte, ho cercato di guardare il mio paese con un occhio diverso.

È possibile che i miei concittadini siano pronti ad una proposta così ambiziosa? Riuscirà mia moglie a far passare un messaggio così importante scavalcando la cultura dell'io a favore del noi?
Non lo so, ma quello che so è che devo ringraziare Loredana per questa nuova follia che mi ha proposto e che non posso che appoggiare con tutto il mio cuore.
Non posso sapere come andranno le elezioni ma so bene che, qualora vincesse, per cinque anni la nostra vita cambierà radicalmente, e sono altrettanto cosciente del fatto che potranno arrivare momenti di difficoltà che mineranno la nostra tranquillità. Però, sono altresì convinto che si comincia sempre da 1.


Max Laudadio
NP ottobre 2021

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