L’audacia di Paco Rabanne

Pubblicato il 11-06-2023

di Elisa D’Adamo

Il 3 febbraio, nella cittadina francese di Portsall, si è spento all’età di 88 anni il famoso stilista e costumista spagnolo Francisco Rabaneda Cuervo, meglio conosciuto come Paco Rabanne. Nato nei Paesi Baschi il 19 febbraio 1934, figlio di rifugiati poverissimi in fuga dalla Spagna e dalla guerra civile. Sua madre era capo sarta presso il celebre designer Balenciaga. Fin da piccolo respira l’aria della moda e dei tessuti, ma decide di studiare architettura a Parigi evitando il dorato mondo della moda couture, considerata antiquata e restrittiva. Nel giro di pochi anni diventa famoso per l’utilizzo di materiali non convenzionali come metalli, plastica e carta per dar vita ai suoi modelli futuristici, frutto di un’estetica eccentrica e lontana dalla tradizione. Crea lo stile “Space Age” fatto di abiti realizzati con intrecci metallici, grosse paillettes in alluminio e abiti di carta usa e getta.

Nel 1964 Paco Rabanne presenta la sua prima collezione e nel 1966 quella Manifesto dagli iconici abiti confezionati con dischi di plastica iridescente e gli accessori in rodoide, un innovativo materiale di plastica in acetato di cellulosa. La sfilata rimane negli annali anche per l’utilizzo della musica e l’introduzione delle prime modelle di colore, che gli valsero l’appellativo di Jules Verne della moda. Coltiva il suo interesse per la sperimentazione e il desiderio di cambiamento sociale e i suoi abiti diventano simbolo di un’epoca. Maestro di audacia e originalità, negli anni ha vestito dive e attrici come Audrey Hepburn ed ha confezionato abiti per numerosi film come Barbarella. Si ritira nel 1999 e raramente compare in pubblico fino alla pubblica-zione della sua biografia Journey From One Life to Another, dove dà libero sfogo alla sua parte più mistica e spirituale. L’Eliseo lo celebra con queste parole: «Era un couturier che non cuciva, ma saldava, martellava, assemblava, giocava con la trama della pelle come con il tessuto e reinventava il significato di vestire. Ha elevato l’abbigliamento a status di oggetto d’arte».


Elisa d'Adamo
NP marzo 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok