Le bambole indossatrici

Pubblicato il 03-01-2022

di Elisa D’Adamo

Tra passato e attualità la casa di moda Moschino ha recentemente portato in passerella un concetto antico: abiti indossati da "bambole indossatrici". Marionette alte 78 centimetri, che sfilano con vestiti, accessori, trucco e parrucco, tutto come il più classico dei defilé, ma in versione "mini doll". Jeremy Scott, direttore creativo della maison, ha presentato la sua collezione primavera-estate 2021 interamente in miniatura, durante la Milano Fashion Week del settembre 2020.

Una scelta innovativa che trova ispirazione nel passato: tra l'inizio del Settecento e la fine dell'Ottocento, infatti, la Corte di Francia, capitale indiscussa della moda, per far conoscere le sue novità si serviva delle cosiddette "Poupées de Mode", bambole realizzate in cera, legno, pezza, che venivano vestite all'ultima moda ed inviate nei vari Paesi europei.

Un sogno: le signore dell'alta società potevano ammirare la moda di Parigi, scegliere tessuti, stili e accessori e recarsi dalla propria sarta, dove l'abito veniva scrupolosamente confezionato in base alle esigenze delle clienti. Le bambole modelle vennero poi gradualmente sostituite dai figurini, più tardi dalle riviste di moda ed infine dalle tradizionali sfilate con le indossatrici. Un tuffo nel passato o un salto nel futuro?

La passerella lascia aperti molti interrogativi circa la simbologia dietro questa scelta: si tratta soltanto di un riferimento storico oppure di un modo per tutelare la sicurezza di modelle e addetti ai lavori in tempi di pandemia o ancora si è voluto far passare un forte messaggio, più o meno implicito, circa l'utilizzo di corpi trattati come oggetti da un sistema moda sempre più frenetico e spettacolarizzato?

Elisa D’Adamo

NP Ottobre 2021

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok