Maquillage politico

Pubblicato il 20-09-2023

di Michelangelo Dotta

«In soli 10 anni un vero miracolo politico, Meloni e il suo partito sopra ogni soglia di previsione, gradimento alle stelle, finalmente un governo compatto e coeso che gli elettori italiani in massa sostengono, la triade ha idee chiare e progetti concreti, vicini ai problemi della gente»… Insomma su tutti i tg e le testate italiane, per almeno un semestre, è stato un tripudio di incensi e onori, una standing ovation quotidiana che non ha avuto eguali nella storia recente del nostro Paese. A ogni proclama, a ogni uscita pubblica, a ogni bagno di folla corrispondeva un puntuale aumento del consenso e, sull’onda dell’emozione del momento per un governo e un presidente del Consiglio finalmente uscito dalle urne, si celebrava l’amore eterno tra il Paese e la classe politica chiamata a guidarlo.

Ma in questo ultimo periodo qualcosa sembra essersi inceppato, la progressione si è fermata, la linea ondivaga del Governo su grandi temi come l’Europa, il PNRR, le armi all’Ucraina e gli sbarchi sulle nostre coste esalta solo più i fedelissimi e lascia sconcertati gli elettori più tiepidi… e i sondaggi televisivi sono quasi spariti. La grancassa mediatica continua a far quadrato intorno alla Meloni e ai suoi ministri, l’occupazione dei ruoli chiave nelle nostre istituzioni, rai in testa, prosegue serrata e sfacciata, anche con decreti leggi ad personam, ma pare più un arroccamento per assicurarsi più in fretta possibile le leve del potere che un avvicendamento nei ruoli strategici tipico di ogni cambiamento di governance. Fare in fretta sembra la parola d’ordine, occupare tutti gli spazi possibili approfittando fino ai limiti del lecito di un’opposizione inesistente, invertire la rotta su tutti i fronti e azzerare in ogni ambito, quello culturale e dell’informazione in testa, le presenze fastidiose espressione di una sinistra che presto rischia di diventare un lontano ricordo.

È un’operazione di maquillage politico elaborata con astuzia e condotta con estrema precisione, un cambio di guardia in grande stile cui nessuno sembra in grado di opporsi e reagire, un vero e proprio insediamento di una casta che ha covato nell’ombra per decenni e ora si affaccia spavalda dai piani più alti.
Ma gli italiani sono così, da sempre amano l’esibizione dei muscoli, pronti a consegnarsi a chi urla più forte e batte i pugni mentre fa promesse che mai riuscirà a mantenere; è il nostro punto debole, il nostro tallone d’Achille, il potere ci affascina e ci seduce e poterlo guardare in faccia mentre si manifesta, riconoscerlo mentre si mostra, abbracciarlo mentre si pavoneggia ci fa sentire per un attimo grandi e quasi invincibili… ma è un attimo, appunto, con altrettanta superficiale rapidità gli stessi italiani si disamorano, dimenticano e, prima o poi, tradiscono, ma non per convinzione, per pura noia o per il semplice gusto di abbracciare il nuovo che verrà… che poi immancabilmente si rivelerà l’ennesima edizione del vecchio travestito per l’occasione.


Michelangelo Dotta
NP giugno / luglio 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok