NUOVO PROGETTO COMPIE 30 ANNI

Pubblicato il 31-08-2009

di Corrado Avagnina


In tempi in cui spopola il “tempo reale” che senso ha insistere su un “mensile”? Dedicato ai 30 anni del mensile del Sermig, Nuovo Progetto.

di Corrado Avagnina


In tempi in cui spopola il tempo reale, cioè la new a tamburo battente, con aggiornamenti a ripetizione, dai Tg ai giornaliradio, da internet al cellulare, che senso ha insistere su un mensile? La domanda è seria e ci riguarda. Perché Nuovo Progetto si è dato questa cadenza meno affannosa e meno tempestiva, preferendo andare un po’ più adagio rispetto alle velocità comunicative che incalzano da ogni dove.
ferrariavagnina.jpg Beh, bisogna ammettere che scegliere il ritmo mensile è una bella scommessa. Unitamente allo strumento che si utilizza, cioè la carta stampata. Mentre - sempre da parte di NP - non si rinuncia ad altre modalità di approccio, segnatamente quella che fa leva sull’on-line (Giovanipace.org). Ove confluiscono interessantissimi spunti, ove si interagisce direttamente con sorprendenti interlocutori, ove ci si organizza altrimenti talora appunto nel famoso tempo reale... Allora perché dalla redazione si crede ancora a questo rapporto tradizionale con i lettori, che si impernia su un mensile appunto di carta?

La risposta non può essere passatista. Anzi, coniuga il passato col futuro. Ed in due direzioni. E sì, perché il fatto stesso di mettere nelle mani di tanti destinatari queste pagine che sono anche materialmente palpabili, si possono fisicamente sfogliare, possono stare direttamente sotto gli occhi... è emblematico. Infatti fa affidamento sul bisogno di fermarsi, ogni tanto, a riflettere, a ragionare, a ripensare. La carta - più che la videata sul pc - mette in condizione di sostare con calma su temi che non si possono liquidare con una battuta o con un flash di agenzia.

Non è forse vero che anche quando si naviga su internet e ci si imbatte in qualche cosa di interessante, ci si premura di... stampare quanto scovato nella rete delle reti per averne una fruibilità maggiormente alla portata? Insomma, avere davanti agli occhi un testo scritto è ancora psicologicamente salutare oltreché contenutisticamente efficace. Noi di NP pensiamo che questa abitudine del passato di leggere con assiduità e pacatezza sia ancora un gesto promettente nel futuro mediatico, che è quasi già presente caotico...

In secondo luogo - e qui siamo chiamati in causa direttamente noi della redazione, appunto - il dover spalmare argomenti, riflessioni, ricerche, analisi, commenti... nell’arco di un mese consente e costringe ad essere ad un tempo sempre più documentati e pensosi (cioè capaci di intravedere e far intravedere qualcosa di inedito) ed ugualmente agganciati alla scia dell’attualità da non perdere mai di vista, perché è di questa nostra stagione umana che ci vogliamo occupare e da comunicatori.

Abbinare un po’ di profondità controcorrente ed un sufficiente appeal di sostanziose news è la nostra sfida, nell’arco del mese. Anche se - lo diciamo perché è più che una sensazione - alla fine proprio la scansione mensile è pure essa molto rapida. Non abbiamo ancora finito un numero di NP che già occorre progettarne un altro, sempre sul doppio binario di aver qualcosa di valido da dire e di non perdere il treno degli eventi che passano (provando a fermare l’immagine - che riteniamo importante - pure quando agli occhi dei più è già quasi dimenticata).

È ovvio che NP sta dentro questo agone di carta anche e soprattutto per offrire uno sguardo altro alla realtà complicata in cui siamo immersi, con l’intento di puntare in alto. Perché queste pagine escono ogni mese per una ragione soltanto: far crescere la speranza seminando ideali che non passano.

Il Mensile "NUOVO PROGETTO"

 

 

 

 

 

 

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