Politica da spiaggia

Pubblicato il 28-11-2022

di Michelangelo Dotta

Il salto è stato improvviso, inaspettato e violento, da decine di migliaia di contagiati dal Covid, siamo improvvisamente passati a milioni, uno ufficiale, tre presunti; dichiarazione shock degli esperti sulla stampa e alla tv; un’apocalisse diversa, spaventosa, ma talmente grande da non farci più paura. Forse era il risultato voluto, il culmine di una strategia studiata, la resa dei conti con il virus, la società che scende a patti con la realtà.

Dopo il tempo del rallentamento, della sospensione e della paura siamo ritornati al tempo del menefreghismo tipicamente italiano, quell’aura magica in cui ogni nostro connazionale si sente libero di fare ciò che vuole infischiandosene tranquillamente delle regole, delle buone maniere e molto spesso anche del semplice buon senso … Il siluramento di Draghi insegna. Quando gli esempi vengono dall’alto, è facile instradarsi sull’idiozia collettiva, andare in vacanza senza il governo di turno che ci “opprime” ci fa sentire più liberi di esprimere la nostra diffusa ignoranza, di sparare giudizi e sentenze a ruota libera con il compagno di ombrellone, di assolvere o condannare liberamente chicchessia senza l’ingombrante impaccio di un confronto, di un semplice ragionamento, men che meno di una sensata autocritica.

Così come il governo anche il Covid (nonostante i numeri) pare essersi dissolto per sdoganare un’estate senza pensieri e senza preoccupazioni. Sono cambiati tempi e modi delle vacanze degli italiani ma assolutamente non l’approccio, non la consolidata abitudine di buttarsi tutto alle spalle nella speranza che al ritorno qualcuno provveda a ripianare i debiti, coprire gli scoperti e riprendere in mano le redini di una politica da troppo tempo alla deriva. In una democrazia le elezioni sono lo strumento deputato a tale scopo, ma nel nostro Paese a dettare preoccupazione seria non è lo strumento ma sono quegli elettori, gli stessi che un mese prima, in costume, pontificavano sulle spiagge sui malesseri del mondo e sui sistemi per risolverli. Purtroppo i politici che esprimeranno sono la traduzione e l’incarnazione del loro pensiero e l’autunno che ci aspetta temo non sia indirizzato in buone mani.

Michelangelo Dotta

NP Agosto-Settembre 2022

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