Smart Working, come mi vesto?

Pubblicato il 17-02-2021

di Elisa D’Adamo

L'istituzione del lavoro agile nasce come strumento per un miglior bilanciamento tra sfera lavorativa e sfera privata (work-life balance) ma oggi, causa Covid-19, è per molti l’unica modalità per lavorare in sicurezza diminuendo gli spostamenti e quindi la corsa del virus. Lavorare da casa, per chi ha la fortuna di avere una casa e un lavoro, significa passare molte ore al computer, spesso in pigiama o in tuta. Chiaramente parlare di abiti e accessori in questo momento lascia un po’ il tempo che trova, tuttavia possiamo convenire che mantenere una basilare routine mattutina e indossare un abbigliamento comodo sia un toccasana per lo spirito.

Via libera quindi a capi dai tessuti morbidi e avvolgenti, calde maglie di lana e pantaloni ampi e confortevoli. In caso di riunioni o videochiamate su skype, teams, zoom, ecco venirci in aiuto un blazer, un cardigan oppure una pashmina appoggiata sulle spalle. Meglio prediligere i colori chiari come bianco e beige che illuminano l’incarnato ma anche fantasie colorate e floreali per contrastare la tristezza di cui a volte siamo preda. Un trucco leggero ed un paio di orecchini possono fare la differenza, riportandoci ad un contesto quasi di normalità. Questa grave situazione ci induce poi ad una riflessione ben più profonda, legata più alla qualità dei capi che alla loro quantità e al risparmio etico più che ad un consumismo bulimico.


Elisa D'Adamo
NP dicembre 2020

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