Stare insieme

Pubblicato il 03-03-2022

di Corrado Avagnina

 Mentre si vedono all'orizzonte i segnali inconfondibili del Natale nelle nostre strade, l'incertezza resta forte nell'aria quotidiana e ci fa nuovamente ripiegare su quanto può ritornare, con possibili sorprese o contraccolpi, vivendo appunto alla giornata i momenti ancora da decifrare, con tutte le loro incognite. Il Covid non è sconfitto. Resta in agguato. In Europa ha avuto e sta avendo un soprassalto. In Italia dobbiamo stare massimamente attenti. Non ci sono concesse leggerezze, che si possono pagare care.

Eppure, mentre ci si è immunizzati in larga misura (ma non tutti e quindi non siamo al sicuro), ci si è dovuti confrontare con l'insistente galassia degli scettici, dei contrari, dei no-vax, dei no-pass, con posizioni esternate in toni variegati e persino pesanti, spesso incomprensibili ed inaccettabili. Non ci si immaginava forse di doversi misurare con queste reazioni che hanno sconcertato più d'uno e che hanno spinto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a parole forti e chiare sulla posta in gioco, citando «manifestazioni non sempre autorizzate che hanno tentato di far passare come libera manifestazione del pensiero l'attacco recato al libero svolgersi delle attività». «Accanto alle criticità per l'ordine pubblico – ha insistito il Presidente – sovente con l'ostentata rinuncia a dispositivi di protezione personale ed alle norme anti-Covid, hanno provocato un pericoloso incremento del contagio.

In ogni caso atti di vandalismo e di violenza sono gravi ed inammissibili e suscitano qualche preoccupazione, sembrando, talvolta, raffigurarsi come tasselli, più o meno consapevoli, di una intenzione che pone in discussione le basi stesse della nostra convivenza». Perché «dobbiamo sconfiggere il virus – è l'affermazione netta di Mattarella –, non attaccare gli strumenti che lo combattono». Insomma siamo su un terreno delicato, in cui farsi estremamente attenti. Il prolungato imperversare del coronavirus ha aggiunto su questi ultimi tornanti – oltre alle ansie ed ai timori per la malattia – questi colpi di coda che ci dividono in modo preoccupante ed incomprensibile per quanto viene messo in campo da chi sembra non curarsi dei contagi da fermare. Quasi di colpo, dopo i mesi di grande affanno in attesa dei vaccini, eccoci spiazzati da un fronte con cui è spesso impossibile dialogare, capirsi, spiegarsi.

Urgente si fa il bisogno di ritrovare i “fondamentali” del nostro stare insieme, a partire dalla salute dell'altro da garantire. Una sfida importante, ed anche inedita, che si pensava affrontata e risolta, richiamandosi ai valori comuni. Ma su cui occorre diventare consapevoli al massimo. Siamo su un crinale: o un popolo e una comunità si salvano o rischiano di sfasciare tutto.

Corrado Avagnina
NP Dicembre 2021

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