Violenza oggi

Pubblicato il 18-07-2023

di Redazione Sermig

La violenza è un problema che mi tormenta, mi angoscia. Io penso che il problema sia estremamente complesso per chi vuole indagare in profondità la natura e le cause di questa violenza. Bisogna però tenere gli occhi bene aperti sulla violenza camuffata, a volte legalizzata, che poi provoca la violenza selvaggia di cui siamo testimoni e spesso vittime. Ma è soprattutto praticando il programma di Paolo, vincere il male col bene (cfr. Rm 12,21), che si può combattere la violenza. A misura che aumenta l’amore, non un amore di parole o di pii sentimenti ma un amore che è veramente amore di cuore e che si dà nelle opere, la violenza perde di forza. Mi auguro che l’amore riesca ad avere il sopravvento sulla violenza e sull’odio.
In chi c’è una sedimentazione di rancore e di odio non credo che i discorsi servano a qualche cosa. Quello che conta è la testimonianza dell’amore, è l’accettarli come sono, accettarli come uomini senza approvare questi atteggiamenti, il sentirsi vicini a loro.

È importante per i gruppi che non si rifanno alla violenza vivere autenticamente la vita dell’ambiente in cui si trovano per il lavoro, per lo studio, e superare qualsiasi tentazione di rifugiarsi in un ghetto, comunque in un gruppo omogeneo in cui tutti vanno d’accordo; perché se essi vivono la vita del loro mondo, dove sono inseriti indipendentemente dalla loro volontà, e là portano integralmente la loro testimonianza di fede, io penso che sono immunizzati dal pericolo di rinchiudersi e quindi di rendere vana la loro testimonianza, perché una testimonianza che nessuno vede, che nessuno sente non è più una testimonianza. Nulla può sostituire la coscienza, non c’è nessuna struttura che possa sostituirsi alla persona, ma sarebbe del tutto irreale immaginarsi la persona che vive la sua vita indipendentemente dalle strutture; l’uomo è essenzialmente sociale.
Bisogna operare per una continua conversione di noi stessi che deve ricominciare ogni giorno, e nello stesso tempo operare per un cambiamento di strutture che renda possibile questa conversione, che perlomeno tolga certi ostacoli che dalle strutture vengono a questa conversione.

Michele Pellegrino
da “Progetto” (ora “NP”), 1978, n. 4
NP aprile 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok