5 OTTOBRE 2002: NON SOLO PACE

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig

 

    
  Lo hanno chiamato il popolo della pace. Una folla sterminata, al 95% giovani e adolescenti - molti anche i bambini accompagnati dai genitori - ha calcato per un giorno intero le piazze e le strade del salotto buono di Torino.

 

 

    Sono arrivati a frotte fin dal mattino presto e hanno invaso pacificamente e creativamente piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello. E' stato un evento importante, internazionale, l'inizio di un percorso in cui le nuove generazioni sono protagoniste: il 1° Appuntamento Mondiale dei Giovani della Pace. Mi ha stupito il fatto che la maggior parte dei giovani presenti sono rimasti lì, inchiodati per ore, fino a sera inoltrata, attenti e partecipi, seguendo l'impegnativo dipanarsi di musiche, canti, ragionamenti, gesti, testimonianze, proposte, appelli. Apparentemente un mattone, che si è però trasformato, grazie ad una attenta e pianificata regia, in una grandissima festa.  
 
 


"E' come trovarsi all'Heineken bier" (noto festival musicale di inizio estate), mi ha dichiarato uno dei partecipanti intendendo dire che gli era piaciuto il clima libero, non solenne, non costrittivo, anche se impegnato, della giornata. Già, perché i giovani presenti sono quelli che aderiscono alla "carta dei giovani" che è una proposta forte di responsabilità e di presa di coscienza elaborata da loro stessi. E' gente che non ama lo "sballo", ma la vita, che non vuole farsi condizionare dalle mode, culturali o politiche che siano, ma che affronta la realtà con consapevolezza, che crede nella giustizia, nella pace, nella solidarietà, nel perdono, nel rispetto e nel buon uso delle risorse della terra. Hanno cantato più volte durante la giornata "il futuro, la speranza siamo noi" e ci credono.
E scusate se è poco! Oggi il futuro ha tinte fosche. Mentre da un lato la Comunità Europea si allarga ad altri 10 paesi estendendo la propria influenza economica e politica soprattutto ad est -sta diventando il principale bacino di democrazia e di tutela dei diritti umani del pianeta- dall'altro il terrorismo, il fanatismo, la guerra, la prostituzione anche dei bambini, la droga, la fame, la sete, lo sfruttamento, l'aids, l'analfabetismo, una globalizzazione senza etica e senza regole, le malattie, la tirannide infieriscono alterando le condizioni di vita per centinaia di milioni di esseri umani in Africa, in Asia, in America Latina.

Per i giovani della pace il futuro è voglia di vivere, è una chiamata a costruire un mondo più giusto nella pace. Credono in una informazione che è a servizio della verità, lottano per la libertà di coscienza e di fede, si oppongono a qualsiasi forma di schiavitù, sono disposti a cambiare vita se hanno sbagliato, vogliono ridisegnare il mondo partendo dalle loro giuste attese, dai loro progetti e si aspettano che i grandi si facciano un serio esame si coscienza per cambiare finalmente. Hanno riempito di messaggi "la nave della pace" e in tanti li porteranno presto in Terra Santa per lanciare un forte messaggio di pace in una terra insanguinata e ferita da un odio disumano che divide due popoli, israeliani e palestinesi. Sono disposti a condividere il loro tempo e le loro risorse con chi non ha più né tempo, né risorse. Credono nella bontà che disarma i drammi della nostra epoca e le ingiustizie. I giovani del popolo della pace non vogliono solo pace, desiderano realizzare i mille volti della pace dipinti nei tanti colori della gente del mondo.


Claudio Maria Picco

 

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok