A Michele Piccirillo

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Il 26 ottobre scorso ci ha lasciato padre Michele Piccirillo, francescano ed archeologo, l’anima del grosso lavoro di recupero delle testimonianze sulla continuità della presenza cristiana in Israele e Giordania. Ernesto Olivero e la Fraternità del Sermig che vive a Madaba avevano con lui dal 1992 un rapporto di schietta amicizia. Lo ricordiamo attraverso le parole di Marina Morati, restauratrice e disegnatrice, che ha collaborato per diversi anni con lui, in particolare nelle campagne al Monte Nebo e ad Umm al-Rasas.

di Marina Morati


Gerusalemme blindata, nella Pasqua del 2001, soltanto i gatti nel suq vuoto.
Arrivammo al Convento della Flagellazione, entrai anch’io nel suo studio e c’erano montagne di libri che dal pavimento salivano uno sopra l’altro come fusti di colonna, oggetti e attrezzi di scavo come appena portati, ancor ispessiti di terra. Il suo sguardo e le sue parole mi davano fiducia, io stavo dietro ad altri e ancora non sapevo chi era, ma capii subito che lì c’era molto da fare.
Mi proposi come volontaria per la campagna di scavo a Monte Nebo l’estate seguente, fui accettata e la cosa mi riempì di gioia, non mi pareva vero mi potesse capitare, così come per ogni estate successiva da allora. Padre Michele era la forza e aveva con sé tutta l’energia del Nebo, tutta la montagna, lui è la montagna del Nebo come spesso veniva detto.

Uomo di grande cultura conosciuto ovunque nel mondo, non si tratteneva dal dire la verità, rendeva ad ognuno la sua, a voce alta e talvolta dal tono brusco. Ci ha insegnato a vivere, è stato per ognuno guida, non importa se per tanto o poco tempo trascorso insieme, perché in chiunque l’abbia incontrato ha lasciato un ricordo molto forte.
P. Piccirillo con E. Olivero
“Investendo in noi, nei nostri talenti e nel nostro lavoro ne poteva ricavare dei tesori”, crescevamo, si imparava, si lavorava molto e veloce, non aspettare il domani perché potrebbe non esserci più tempo è stata l’ultima lezione, morire con serenità e dando ancora come per sempre parole di pace.
 La sede francescana al Monte Nebo
Negli ultimi giorni di vita p. Michele aveva chiesto a Marina Morati di realizzare degli acquarelli per farne dono a Natale ad amici. La disegnatrice ce ne ha inviato uno in suo ricordo.
A Madaba insieme ai noti scavi archeologici dell’antica città, la “mappa di Terra Santa” nella chiesa di San Giorgio fino al realizzare il parco archeologico ed il complesso museale, nel 1991 ha istituito la Scuola del mosaico antico. Molti ragazzi e ragazze di varie nazionalità arabe e di diverse religioni si sono formati e specializzati come mosaicisti e restauratori, lavorando in cantieri di pace voluti assieme a lui. Un enorme contributo e fondazione di pace investendo nella cultura della gente e nella salvaguardia delle testimonianze della loro esistenza.

Il Nebo è stato luogo di arrivo e incontro di tantissimi amici che intorno a lui hanno contribuito in grandi e piccole cose per dare e fare insieme, ognuno anche in piccoli gesti. Con altri ci siamo attivati dall’Italia seguendolo in aiuto di una bimba siriana, con lesioni al cervello e agli arti inferiori; necessitava di un intervento chirurgico, è stata poi operata all’ospedale di Aleppo. P. Michele si è preoccupato molto per la bimba e per i suoi genitori.
Ci aveva parlato dell’Arsenale dell’Incontro a Madaba, ne era fiero e molto contento. Al Nebo si lavorava tanto e instancabilmente, intorno il deserto, il caldo, si aveva con sé solo l’essenziale per la giornata, tutti in stanzette molto umili, ma dense di ricordi e attività, tutto accadeva in questa oasi di pace abbagliata di luce. Quando si tornava si poteva forse pensare di essere stanchi, ma era forte il sentire di aver lasciato parte di sé lì, con il Nebo, perché si aveva lavorato e si aveva dato.

Michele Piccirillo lascia un grande vuoto, un modo per ritrovarlo è dare e lavorare investendo nei propri talenti, portando avanti i progetti di pace da lui voluti, testimoniando la sua vita. Ti cercheremo intorno, tra gli Angeli.
di Marina Morati


Vedi anche l’intervista video realizzata da Ernesto Olivero nel settembre 2006

 

 

 

 

 

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