APPROFONDIMENTI Sermig e Tsunami: Maremoto Sud-Est Asiatico
Pubblicato il 31-08-2009
Alcuni amici, con i quali il Sermig collabora da tempo, ci scrivono dall’India raccontandoci quanto hanno visto, poco dopo il maremoto.
La notte del 31 dicembre, più di 2000 persone si sono ritrovate all’Arsenale della Pace di Torino ad attendere il nuovo anno, accomunate dalla scelta di rinunciare al tradizionale capodanno offrendo l’equivalente del cenone per l’iniziativa “Salviamo 100.000 bambini” e per i popoli colpiti dal maremoto nel Sud-Est Asiatico. Al termine, insieme alle centinaia di giovani che ancora in questi giorni stanno vivendo un’esperienza di condivisione all’Arsenale, ha avuto inizio la tradizionale Marcia della Pace per le vie della città. |
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Dall’India ci scrive padre Windey Questa mattina, alle 9.00, eravamo in un villaggio della regione costiera Nellore, dove l’onda anomala partita dal maremoto in Indonesia ci ha completamente distrutti.
Appena prima del Credo, durante la Santa Messa, i bambini sordomuti del nostro centro (loro guardano fuori dalla finestra più di quanto ascoltino qualunque sermone!) hanno visto l’acqua salire improvvisamente vicino alla chiesa e qualcuno ha iniziato a correre fuori. C’era sole, i rami degli alberi erano fermi, nulla indicava l’arrivo dei soliti cicloni o tornadi. La chiesa velocemente si è svuotata fra le grida e la paura. |
Agensir |
Dapprima pensavamo che si trattasse di una meteora caduta dal cielo nel mare di fronte, quando una seconda onda, più piccola, è tornata due ore dopo: stavo nel mezzo dell’acqua che apparentemente si stava ritirando, quando le onde hanno colpito di nuovo. Le donne piangevano e tre bambini sono stati inghiottiti nel canale. Tutto questo è successo di giorno: sarebbe stata una calamità ancora maggiore se fosse accaduta di notte. |
Solamente due ore dopo sono venuto a sapere cosa era effettivamente successo negli altri nostri centri lungo la costa: il dispensario è sotto sei piedi d’acqua; tutti i tirocinanti si per fortuna sono salvati, ma tutto il resto è finito sotto l’oceano. Sono arrivati al nostro villaggio scossi, in un pianto senza fine: le loro famiglie temevano fossero morti. Per favore, ditelo a tutti gli amici: abbiamo bisogno di aiuti, di tutti quelli possibili. Non abbiamo ancora ricevuto notizie dagli altri villaggi fin giù nel Tamil Nadu e Pondichery. Gli ospiti dei campi spirituali partiranno domani: mi sento ora terribilmente solo.
Speriamo in Dio, Lui che visse tra di noi e tra le tempeste. |
Ci scrivono anche gli amici dell’Assefa…
Cari Amici, |
Agensir |
Gli attracchi, i porticcioli, le baracche, sono state spazzate via. Le persone che si sono salvate si sono radunate nei campi per rifugiati. Il Governo indiano e le organizzazioni di volontari sono completamente impegnate nell’opera di evacuazione.
L’Assefa sta lavorando nella zona costiera fra Chennai e Pondichery, che sono state colpite dall’onda anomala. I nostri collaboratori sono nei campi ad aiutare le famiglie e valutare i danni. Le necessità più immediate per le famiglie colpite sono cibo, vestiti e aiuti sanitari. Per ristabilire una situazione di normalità dovremo ricostruire tutte le case e le strutture. Grazie a nome di tutti per quanto potrete fare. |
Chi vuole contribuire per aiutare le popolazioni del Sud-Est Asiatico può inviare la sua offerta tramite conto corrente n°29509106 causale: Maremoto Sud-Est Asiatico |