BURKINA FASO : inondazioni nel « Paese degli uomini onesti »

Pubblicato il 06-09-2011

di Redazione Sermig

Inondazione in Burkina FasoQualche decina di morti e oltre 150.000 senza tetto. La tragedia, che ha colpito soprattutto la capitale Ouagadougou, ha provocato la distruzione di più di 25.000 abitazioni.

di Roberta Persia




Inondazione in Burkina Faso

Inondazione in Burkina Faso

Inondazione in Burkina Faso

Inondazione in Burkina Faso

Inondazione in Burkina Faso

Inondazione in Burkina Faso

 

Zephiran é il responsabile della Commissione Sociale della Parrocchia Jean Paul XXIII di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. Anche la sua casa é crollata martedi 1 settembre sotto una delle pioggie torrenziali che hanno sconvolto in questa stagione l’Africa occidentale. Dakar, Ouagadougou, Agades : tutte città che hanno registrato piogge con una intensità da record, superiore a quelle registrate nel 2003 e nel 2007.


Ma in Burkina Faso, il terzo Paese più povero al mondo, in cui la desertificazione riduce anno dopo anno la disponibilità di risorse alimentari, le risorse per attuare politiche di adattamento al cambiamento climatico sono troppo limitate, e la crisi ha assunto dimensioni preoccupanti.
Zephiran non si perde d’animo, coordina le attività dei volontari e fa di tutto per confortare quelli che come lui e altre 20.000 persone dormono adesso in 80 residenze provvisorie, per lo più ricavate presso le scuole elementari della città. Sono quelli che non hanno avuto la fortuna di sistemarsi presso un parente, un vicino, un amico.


Come invece ha fatto amina Amina, 48 anni, che é sopravvissuta al crollo della sua casa grazie ad Omar, il suo coraggioso vicino di casa, che l’ha portata via contro la sua volontà. «Quando sono arrivato mi ha detto che preferiva morire sotto le macerie dell’ultima cosa che le resta, visto che é sola al mondo». Ma non così sola. Perché, come spesso succede nel «Paese degli uomini onesti», la solidarietà tra la gente comune stupisce. Per ora Amina ha superato lo sconforto, grazie all’accoglienza calorosa nella casa di Omar.


Gli sfollati saranno presto traslocati in 20 tendopoli che sono in via di allestimento, per permettere lo sgombero delle scuole e la ripresa delle lezioni, dopo la pausa di agosto. «Anche quando le tendopoli saranno dotate di corrente elettrica e servizi igienici minimali» ha spiegato l’altro giorno alle ONG Simon Compaoré, il Sindaco di Ouagadougou, «rimarrà tanto lavoro da fare». Perché gli sfollati nelle tendopoli hanno perso tutto nell’alluvione: la casa, i risparmi, e, spesso, la loro fonte di reddito: il raccolto, il pollame e il bestiame o l’intero contenuto dei loro magazzini.
«La loro salute e la loro alimentazione saranno al primo posto tra le preoccupazioni del Governo» assicura il primo ministro, Terzius Zongo, che però non nasconde il suo scetticismo sulla possibilità concreta di finanziare la ricostruzione o il rilancio delle attività economiche distrutte dalla furia degli elementi.

Roberta Persia,
UNV. Intern,
Comunicatrice al Segretriato Permanente delle ONG

Foto Sarah Jacquier, UNV. Intern, Assistente del Programma Decentralizzazione

 

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