COSTA D’AVORIO: parole di perdono

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Il 4 marzo scorso è stato siglato in Burkina Faso l’accordo di pace tra il presidente della Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo, e il capo degli ex-ribelli “Forze Nuove”, Guillaume Soro. Per il Paese si apre la speranza di una nuova epoca.

di Attilia Bario

Carissimi,
avrete senz'altro avuto notizie dell'accordo di pace tra il presidente della Costa d'Avorio Laurent Gbagbo e il capo degli ex-ribelli - o “Forze Nuove” - Guillaume Soro a Ouagadougou, dopo tre settimane di dialogo diretto, facilitato dal Presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré e accompagnato dalla Comunità di Sant’Egidio.

Laurent Gbagdo

Quello di cui nessuno ha parlato è l'alleanza dei giovani di ogni etnia, regione e religione, che si sono messi d'accordo per scegliere la non violenza e che stanno percorrendo i centri più importanti del Paese, là dove più grandi sono state le ferite, invitando al perdono con uno slogan: "Prendi la mia mano fratello, prendi la mia mano sorella".

Quattro incontri forti, quattro "perdoni" simbolo durante la prima tappa della "carovana della pace": una ragazzina, che aveva 14 anni quando dodici ribelli l'hanno violentata lasciandola mezza morta, è stata trasportata in una cariola - perché non può più sedersi né stare in piedi - ma dando la mano al presidente del COJEP (Coalizione dei giovani patriottici) l'abbiamo sentita dire con un sorriso: li perdono, per la pace nel mio Paese.

Una mamma mutilata di un braccio: i ribelli volevano che uccidesse suo figlio, avendo lei rifiutato le hanno ucciso loro il figlio e hanno lasciato lei mutilata; anche dalla sua bocca tra le lacrime sono uscite parole di perdono per quanti hanno spezzato la sua vita.

La carovana ha poi incontrato la mamma del primo ministro, vittima del primo giorno dell'invasione. Anche lei ha perdonato, come la mamma del Presidente, che ha visto calunniare, umiliare, odiare suo figlio, ma anche lei ha invitato al perdono.
Quattro donne simbolo della nuova Costa d'Avorio. La carovana, arrivando in una città, visita e chiede la benedizione di tutti gli imam, preti e religioni tradizionali, si fa soprattutto ascolto delle vittime, chiarisce gli avvenimenti e chiede di perdonare. I giovani sono accolti da una folla immensa in ogni luogo della zona libera, mentre aspettano con pazienza di poter venire anche nella nostra zona ex assediata.

Guillaume Soro

Qui nella nostra zona le ong si stanno coalizzando per lottare insieme contro la miseria, l'analfabetismo, l'aids. A livello di Chiesa, le Commissioni "Giustizia e pace" si stanno mobilitando per accogliere il card. Martino della Commissione Giustizia e pace del Vaticano. Un questionario è circolato in tutte le comunità di base raccogliendo il vissuto di questi cinque anni, ma sopratutto le proposte per uscire dalla crisi e per lenire i cuori affranti.

Credo che tutte queste iniziative sono un po' il frutto dei semi sparsi da quindici anni tramite sessioni, incontri, testimonianze video e trasmissioni radiofoniche, ispirate dalla conversione all'amore radicale di Gesù, il nonviolento perfetto.
Solo l'Amore fatto perdono e servizio gratuito salverà noi e quanti ci fanno soffrire.

Sr.Attilia









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