DALLA SCOZIA AL BOTSWANA

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Un viaggio letterario sulle ali di Alexander McCall Smith e della sua protagonista Precious Ramotswe. Per dire che Africa non è solo fame ed AIDS.

di Claudia Calisti


Lui è scozzese. Lei del Botswana. Lui è un eminente scienziato, professore di medicina legale presso l’Università di Edimburgo. È stato per quattro anni Vice Presidente della Commissione di Genetica inglese, è membro della Commissione di Etica inglese e della Commissione di Bioetica internazionale dell’UNESCO.
Lei gestisce la N.1 Detective Agency, una agenzia investigativa nella capitale del Botswana, Gaborone. Lui è lo scrittore Alexander McCall Smith.
Lei è la signora Precious Ramotswe, protagonista della serie di romanzi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
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Oltre molti scritti accademici, dunque, Alexander si dedica alla letteratura, mettendo in gioco canoni ben lontani da quelli che reggono il mondo della scienza. Un uomo di cultura bianco, insomma, entra nella mente e nel corpo di una giovane donna nera, dando vita a pagine decisamente piacevoli, tradotte in quasi 30 lingue, che ormai hanno già fatto il giro del mondo. E non solo: con la regia di Anthony Minghella, i personaggi si sono incarnati dando vita ad una serie TV in parte già trasmessa sulla BBC.

Con quali chiavi il nostro autore avrà aperto le porte del successo? Certamente Alexander dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio nei panni della sua protagonista, tanto che il lettore tende a dimenticarsi che a colorare di inchiostro le pagine non è l’intuitiva e sensibile Precious, ma l’uomo di scienze, la cui professione primaria si nutre sostanzialmente di razionalità e di calcolo.

Tuttavia, il consenso generale ottenuto da questa serie nasconde molto altro… catturati ed immersi nella lettura, infatti, ci si accorge che i misteri che la protagonista si ritrova a dover svelare sembrano soltanto un pretesto per parlare del Botswana e delle sue tradizioni di dignità, di cortesia, di sopravvivenza. Tra i misteri, per fare un paio di esempi, indagini paesane di piccoli impostori o di qualche marito infedele. Insomma, fatti di vita quotidiana in un luogo geograficamente molto lontano e in un contesto ancora non inquinato da una eccessiva modernità.

Un ambiente dove la frenesia del nostro mondo occidentale ancora non sembra arrivata. Un luogo dove ancora hanno alta priorità i rapporti interpersonali. Pagina dopo pagina, questo mondo ci piace, e fa quasi venire un po’ di malinconia. Ad accompagnare la lettura, incantevoli paesaggi silenziosi, poche auto, molte persone che parlano per strada, animali che attraversano le strade; una narrazione tranquilla, rilassata e rilassante, spesso ritmata da una buona tazza di tè rosso, la bevanda dissetante che aiuta i nostri personaggi a sopportare la calura del giorno, il sole a picco, in attesa della frescura della sera o delle prime ore del mattino.

E la nostra simpatica protagonista, in attesa di un nuovo cliente, o in riflessione per la soluzione di un caso, si riserva molti momenti di questo tipo, magari in compagnia della sua giovane e fedele assistente, la signorina Makutsi, dattilografa diplomata alla scuola per dattilografi. Sorridente e prosperosa la prima che, tra l’altro, sottolinea costantemente di essere fiera della sua corporatura tradizionale. Meticolosa e determinata la seconda. Della prima, fanno tenerezza l’ingenuità, la trasparenza, l’onestà, la grande umanità. Della seconda, ci affascinano la sua dignità e il suo desiderio di realizzarsi per poter onorare una famiglia poverissima che tanto si è sacrificata perché lei terminasse i suoi studi. Ci si affeziona alla loro voglia di tenersi ben salde alle radici, ben salde ai valori a loro tramandati. In Precious, spesso, ci si rispecchia quando, un po’ desolata, vede intorno a sé un mondo che sta cambiando, che sta evolvendo verso un tipo di modernità che dimentica, tra le altre cose, il rispetto per gli anziani, che si nutre di superficialità e che standardizza le persone.

Oltre a questa empatia che si crea con la protagonista
, che ci piace fin da subito, già dalle primissime pagine, McCall Smith versa anche altri ingredienti nella pentola della sua narrazione. Alexander infatti vuole far conoscere e gustare al lettore personaggi e paesaggi che lui stesso conosce molto bene. Egli nasce infatti nel vicino Zimbabwe dove ha trascorso la sua prima giovinezza, per trasferirsi poi in Scozia dove prosegue e termina i suoi studi. Laureato, torna in Africa, questa volta a Gaborone, la capitale del Botswana, dove contribuisce, fra l’altro, alla fondazione dell’università e dove insegna medicina legale.

CORDUROY MANSIONS
Alexander McCall Smith sta ora scrivendo il suo primo romanzo on-line, Corduroy Mansions, in esclusiva per Telegraph.co.uk. Ogni settimana viene pubblicato un nuovo capitolo, di cui è scaricabile anche la versione audio. L’autore risponde on-line ai commenti dei lettori.
Vedi anche: mccallsmith.com
I suoi libri sono editi in Italia da Guanda
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BOTSWANA

Abitanti: 1.750.000
Capitale: Gaborone (foto)
Speranza di vita: 49 anni
Tasso alfabetismo adulti: 81%
Tasso alfabetismo tra 15-24 anni: 92% maschi, 96% femmine
Accesso acqua potabile: 95%
Che immagine ci offre di questo continente? Certamente, le problematiche dell’Africa restano volutamente in disparte, sullo sfondo. Sì, perché McCall Smith vuole dipingere una immagine di Africa che ha più a che vedere con le narrazioni del mal d’Africa. Un’Africa ancora ricca di spazi e di radici. Spazi e radici che le nostre società stanno perdendo a ritmi incalzanti. L’Africa, sembra volerci dire, tra le righe ma con una buona dose di decisione, non va solo a braccetto con la corruzione dei governi, con la fame, con l’Aids, con le carestie.

L’Africa è anche, e soprattutto, un paese dove regna ancora la ricchezza di un saluto, di un sorriso. Dove un anziano è una persona da rispettare più d’ogni altra, perché ha tanto da insegnarci e perché ha tanto vissuto e sofferto. Un luogo dove un padre, una madre sono curati dai loro figli fino al giorno della loro morte. L’Africa racchiude in sé molte contraddizioni, certo. Ma Alexander desidera mettere in luce tutto ciò per cui molti viaggiatori occidentali, affascinati ed attratti dalle sue bellezze, l’Africa non l’hanno più abbandonata.

Lui è Alexander McCall Smith, lei è Precious Ramotswe. Insieme, in una fusione tra realtà e fantasia, Africa ed Europa, tradizioni e modernità, la coppia è ormai conosciuta in tutto il mondo ed ha raggiunto il piccolo schermo.

di Claudia Calisti
da Nuovo Progetto novembre 2008

 

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