DIRITTO ALLA VITA SUL LAVORO
Pubblicato il 31-08-2009
In occasione della giornata mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro istituita dall’ILO, una riflessione su come migliorare la sicurezza.
Su “La Stampa” dopo il disastro alla ThyssenKrupp un imprenditore affermò che se si fanno troppi controlli le aziende perderanno competitività, decretando la fine delle attività industriali. Come se il benessere di un Paese dipendesse dalle condizioni disumane di lavoro! Come migliorare, invece, la sicurezza? Ce lo chiediamo in occasione della giornata mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro istituita dall’ILO, una riflessione su come migliorare la sicurezza. |
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I morti nell’acciaieria ThyssenKrupp a Torino hanno riproposto drammaticamente il tema della sicurezza sul lavoro, che riemerge regolarmente dopo ogni tragedia, o semplicemente quando si contano i morti e gli invalidi per lavoro di ogni anno, ogni mese, ogni giorno. Puntualmente qualcuno invoca regole più severe, ma poi fatica a spiegare quali siano le regole che servono. |
Come ingegnere con 30 anni di esperienza nella progettazione e costruzione di impianti industriali (centrali elettriche) mi sono chiesto cosa si possa fare.
Uno sguardo generale |
AAA. LAVORO OFFRESI Nell’artigianato c’è posto per 162.550 dipendenti (dati fine 2007), ma 71.359 sono introvabili. A lanciare l’emergenza è Confartigianato. L’Ufficio studi della Confederazione ha infatti stilato una classifica delle figure professionali di cui gli imprenditori lamentano le maggiori difficoltà di reperimento. Ai primi posti per il numero più elevato di professionalità richieste e non disponibili vi sono parrucchieri ed estetisti; seguono a breve distanza gli idraulici. I più difficili da reperire sono gli addetti alla robotica e i falegnami. Gravi problemi per realizzare oltre la metà delle assunzioni previste dalle imprese anche per quanto riguarda carpentieri, meccanici e autoriparatori, fornai e pastai. |
Un esempio positivo In una centrale idroelettrica costruita nel 1926 c’è una lapide con i nomi degli 11 morti durante la costruzione. Era un lavoro oggettivamente pericoloso, in montagna, in luogo poco accessibile. Alcune lavorazioni richiedevano allora e richiedono ancora oggi l’uso di teleferiche, altre sono in gallerie piccole e lunghe. Recentemente abbiamo rifatto quella centrale idroelettrica, senza incidenti gravi. È stato merito di tutti: lavoratori, appaltatori, committenti. Si è speso molto per la sicurezza, e probabilmente anche bene. C’è stata la professionalità di un centinaio di lavoratori che hanno operato con attenzione e pazienza, senza sbagliare le manovre tra i disagi e il freddo del lavoro all’aperto, d’inverno, in montagna. Ogni lavoro portato a termine senza incidenti gravi è una conquista, un traguardo, per niente scontato. |
Che cosa fare?
La festa di Santa Barbara |
Ferdinando Di Monaco
da Nuovo Progetto febbraio 2008 |
Comunicato Confartigianato e dati 2007
Vedi anche: |