Europa via di pace

Pubblicato il 02-01-2024

di Redazione Sermig

Trent’anni fa nasceva l’Unione Europea. «Come cristiani europei abbiamo una grande responsabilità nella causa della crisi odierna. Per questo chiediamo a Dio di perdonare il nostro peccato e di darci la forza di convertirci per diventare strumenti della sua pace. La guerra come mezzo per risolvere i conflitti deve essere superata. Faremo tutto il possibile, ognuno nel proprio Paese, perché si realizzi la visione di una sicurezza comune. Ci impegniamo oggi a creare al di qua e al di là delle frontiere, un clima di fiducia, nel quale possa crescere la disponibilità a un disarmo sia nucleare che chimico e convenzionale. La testimonianza della non violenza è inscindibilmente legata al cammino della riconciliazione. Tutto ciò è compito urgente dell'oggi ed è, per chi crede, anche risposta all'appello di Dio per la costruzione di un domani che non deluderà». Le parole del cardinale Carlo Maria Martini, pronunciate in un suo famoso discorso sull'Europa, appaiono più che mai attuali alla luce del momento drammatico che il mondo sta vivendo. Oggi, a trent’anni dall’entrata in vigore dell’Unione Europea (1º novembre 1993), riconosciamo l’importanza della sua creazione come via, con tutte le sue luci e ombre, verso un futuro comune di pace.

Nel maggio scorso, Maria Martini, sorella del cardinale arcivescovo di Milano scomparso nel 2012, ha voluto regalare all’Arsenale della Pace una preghiera da lui composta, dedicata proprio all’Europa, un suo auspicio per un’Europa di pace, capace di accoglienza e solidarietà dentro e fuori i propri confini. La preghiera è stata accompagnata da un altro dono: il giardino dell’Arsenale si è arricchito di una rosa dedicata proprio a lui. Un segno di bellezza, una speranza di pace.


A cura della Redazione
NP novembre 2023

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