GEORGIA: 40.000 profughi
Pubblicato il 31-08-2009
La storia fa marcia indietro nel piccolo Paese caucasico, purtroppo sempre a danno dei più poveri e indifesi. La raccolta di aiuti del Sermig a favore di Caritas Georgia continua un rapporto di amicizia in essere da anni.
Caritas Georgia
 |
|
Tbilisi, Georgia, 11 agosto 2008 Carissimi Amici di Caritas Georgia, Da quattro giorni, da quando è scoppiata la guerra in Georgia, riceviamo tante lettere, chiamate, messaggi da Voi che state seguendo dall’Italia, le terribili vicende che si stanno verificando in Georgia, in questi ultimi giorni. Vi siamo molto grati per la Vostra solidarietà e per la vicinanza che ci dimostrate. Purtroppo, la situazione attuale è critica e di emergenza. Centinaia di profughi, donne, bambini, anziani, scappati dalle zone di conflitto (Gori, Tskhinvali e diversi villaggi), si sono riversate a Tbilisi, nella capitale. Si trovano davanti al Municipio e formano una lunga fila umana in attesa di ricevere qualche aiuto. Queste persone, a causa delle azioni militari, sono state costrette a fuggire immediatamente dalle proprie abitazioni infiammate, senza nulla, con il solo vestito addosso. Secondo la dichiarazione della Croce Rossa, il numero totale dei profughi attualmente ammonta a 40.000 persone. |
| Sono stato ad incontrare questa gente e la cosa che mi ha maggiormente colpito è la loro disperazione; si sentono abbandonati, non hanno notizie dei propri familiari e hanno perso tutto. In questa drammatica situazione, la nostra Caritas, si sta attivando per tendere una mano di aiuto agli sfollati. Ieri, ho parlato con il Vice sindaco della città di Tbilisi, il Sig. Nikoloz Khachirishvili e mi ha detto che servono letti, coperte, prodotti alimentari, articoli per l’igiene personale da distribuire in diversi posti, dove i profughi si trovano. In questi giorni, ho ricevuto la chiamata dall’Arcivescovo ortodosso Serghei di Nekresi, con il quale collaboriamo da anni. Per questo periodo estivo, avevamo programmato di organizzare insieme un campo estivo per i bambini svantaggiati. L’arcivescovo, ha chiesto di destinare i letti riservati al Campo estivo dei bambini, per accogliere gli sfollati. |
| Ho sentito il Direttore dell’Ospedale di Gori, la cittadina georgiana vicina al Sud Ossezia, che sabato e ancora questa mattina è stata pure bombardata, e dove inizialmente erano stati trasportati tutti i feriti. Il Sig. Nikoloz Jokhadze, Direttore dell’Ospedale, con il quale avevamo collaborato tempo fa, mi ha comunicato che, per ora, tutti i feriti di Gori (1.000 persone circa) sono stati trasportati e sistemati negli ospedali della capitale, ma che forse ci sarà da aspettarsi un nuovo flusso di feriti, se gli attacchi continueranno. Alcune nostre infermiere lavorano negli Ospedali statali di Tbilisi e ci dicono che i feriti sono numerosi e che c’è bisogno di assistenza sanitaria. |
|
Ci chiedete cosa potete fare per aiutarci. Pensiamo che non ha senso organizzare in Italia raccolte di vestiario, da spedire a mezzo container, perché queste operazioni richiederebbero troppo tempo che non abbiamo. Dobbiamo reagire subito. La cosa più urgente adesso è offrire alle persone sfollate: cibo, vestiario, pannoloni, saponette, latte ai bambini, farmaci, ecc. Oggi, abbiamo ricevuto la notizia che la Caritas Germania è disposta ad erogare 50.000 Euro per questa emergenza. Con questi soldi compreremo farmaci, garze, flebo, ed altro materiale sanitario utile per assistere i feriti negli ospedali. |
 |
| Ieri, in maniera del tutto spontanea, abbiamo distribuito agli sfollati 500 pagnotte di pane prodotte nel nostro panificio, e dal magazzino della nostra Mensa poveri abbiamo raccolto e distribuito 1.920 confezioni di tonno in scatola e 480 conserve di carne. Abbiamo proposto al Vice sindaco di Tbilisi, che la nostra Mensa Poveri è disposta a preparare i pranzi per i profughi, ma il problema è che non abbiamo sufficienti mezzi per portare i pranzi agli sfollati. |
| Sappiamo che in questo periodo molti di Voi sono in vacanze, ma ci rivolgiamo a tutti, con la richiesta di aiuto. Ogni Vostra offerta, anche di soli 5, 10 o 20 Euro sarà di grande aiuto perché ci permetterà di soccorrere queste vittime di guerra. Con il fondo che raccoglieremo per questa emergenza, cercheremo di alleviare le difficili condizioni dei profughi. La prima azione che la nostra Caritas attuerà con il Vostro importante aiuto, sarà l’acquisto e la distribuzione di prodotti alimentari, di vestiario, pannoloni, farmaci ecc. La seconda azione (dopo che saranno terminate le azioni militari, e ci auguriamo tanto che ciò accada al più presto), sarà la ricostruzione, la ristrutturazione degli edifici, palazzi condominiali, asili, scuole ed ospedali danneggiati dai bombardamenti aerei. Dalle ultime notizie che riceviamo, i combattimenti stanno continuando e questo provocherà altre vittime ed altri profughi bisognosi di aiuto. |
 |
| Di nuovo, Vi ringraziamo tutti per la Vostra attenzione e disponibilità e contiamo sul Vostro prezioso aiuto. Per tutti coloro che vorranno contribuire a questa iniziativa, chiediamo cortesemente di comunicarci in anticipo, la somma che potrete donare per questa emergenza. Questo ci permette di calcolare cosa possiamo fare e di anticipare il denaro, per intervenire con immediatezza a favore della popolazione che sta vivendo momenti estremamente critici. |
|
Chiediamo a tutti di pregare per la PACE in questo Paese, di pregare per le famiglie che hanno perso i propri familiari e di pregare per noi tutti. Vi ringraziamo ancora una volta per la Vostra benevolenza e confidiamo nel Vostro aiuto.
Con gratitudine |
|
Il Sermig raccoglie aiuti per la Georgia, causale “CARITAS GEORGIA - EMERGENZA GUERRA”:
|