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Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, primo amministratore e certo uno dei pochi che espropriò delle case per darle agli sfrattati; presidente regionale della San Vincenzo toscana, politico democristiano, anche quando non andava più troppo d’accordo con il partito, tentò di negoziare la pace con il Viet Nam andando a trovare Ho Ci Min; ideatore e realizzatore degli incontri mediterranei con arabi e israeliani presenti attorno allo stesso tavolo, amico dei poveri, terziario domenicano, in continuo colloquio con i conventi di clausura, estimatore di Kennedy e profeta contro la guerra nucleare, precursore dei pacifisti, proposto per la beatificazione. Fu uomo di fede e perciò di speranza, ottimista nelle sue grandi visioni politiche e sociali, anche quando richiamava con forza il baratro aperto dalle bombe nucleari o andava con gli operai della Nuova Pignone in sciopero; viveva donando tutto ciò che poteva ai poveri e ne era la voce per le grandi riforme di struttura e per gli interventi delle amministrazioni pubbliche.
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