Giovani, la speranza c’è!

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Dedicato a tutti i giovani, in particolare quelli che l’Arsenale della Pace sta accogliendo in questi mesi estivi per un’esperienza di servizio, formazione e spiritualità.

di Ernesto Olivero


Chi ama vede l’amore, pensa che tutto sia amore. Chi ama vorrebbe che tutto concorresse all’amore. Chi ama, come tento di fare, con passione e con disinteresse, ama non in modo generico: la pianta che ho davanti è da rispettare, l’aria che respiro non la devo inquinare, il carcerato che ho di fronte, tramite il mio amore, dovrebbe trovare un lavoro, dovrebbe trovare la propria dignità e non sentirsi carcerato per tutta la vita.
Qual è l’amore principale che ho in questo periodo? È quello per i giovani. Un amore sconfinato, un amore che non ha limiti, ma che non si dà delle attenuanti.
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Ai giovani che incontro spesso chiedo: “Quanti di voi devono ancora schiattare perché vediate il mondo così come è? Quanti di voi devono ancora morire di niente perché possiate accorgervi del mondo che gli adulti vogliono imporvi? Una parte importante del mondo degli adulti continua a bidonarvi, continua a servirsi di voi per rendervi consumatori di prodotti e coltivare impunemente le proprie ricchezze, vizi, stravaganze, le proprie stravacanze, stramacchine, straville, le ideologie e i progetti culturali e politici”.

Mi sono incaponito maggiormente sui giovani perché solo loro, secondo me, possono ancora cambiare questo mondo che sta andando verso la deriva. Il fatto che il mondo sta andando alla deriva lo sento da moltissimo tempo. Questa volta però, ne sono convinto, c’è una “aggiunta” più violenta, c’è un odio che è entrato in tantissimi uomini che stanno diventando uomini-bomba. Abbiamo la possibilità di morire per una bomba inaspettata che non arriverà dal cielo o da un missile, ma da un uomo imbottito di tritolo.
Come si fa a sciogliere questo odio, questa voglia di uccidere, questa voglia di farla finita con quelli che non la pensano secondo la mia fede, oppure secondo la “setta” che mi sono inventato all’interno di una fede perché considero tutti gli altri dei nemici?

Mi sono incaponito con i giovani perché possono essere la novità, ma penso a giovani che sappiano finalmente guardarsi con i loro occhi e non con occhi che credono liberi quando non lo sono. Ho fiducia nei giovani, ma i giovani devono avere fiducia in loro stessi e devono trovare con le loro forze, con la loro creatività, con la loro intelligenza – anche senza bisogno di adulti (anche se qualche adulto non corrotto c’è ancora!) – devono trovare il sistema per ridare vita al mondo. Altrimenti, io non vedo speranza.

La speranza c’è, ma deve venire fuori da quelli che noi adulti stiamo usando come sgabello, come zerbino per la vita di tanti grandi.

Ernesto Olivero

 

 

 

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