GUINEA: Ultimissime

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


La precarietà è la caratteristica dominante della situazione guineana di questi ultimi mesi. Pubblichiamo un dossier approfondito.

a cura della redazione
La situazione politica ed economica del Paese all'inizio del 2007 non lascia molto spazio alla speranza. La moneta nazionale ha perduto il 71% del suo valore, senza che i salari siano aumentati, l'estrema indigenza spinge a gesti inconsulti come quello dei tentativi di immigrazione clandestina, soprattutto verso la Spagna con esiti spesso tragici; la corruzione e le frodi a danno dello Stato non suscitano più clamore; l'opposizione politica è imbavagliata o impotente. Lo stato di salute del Presidente Lansana non fa che alimentare incertezze e timori circa il futuro del Paese. L'ambito della protesta si è spostato dal fronte parlamentare a quello delle rivendicazioni sindacali. In queste ultime ore la situazione sta velocemente degenerando a causa di uno sciopero generale, decretato dai sindacati nazionali, che dura già da una decina di giorni, senza che si accenni ad alcuna composizione del dissenso. Lascia ben sperare invece la situazione ecclesiale, dopo la nomina del nuovo vescovo di Kankan. Pubblichiamo un dossier a cura della nostra redazione.
 
La situazione parlamentare
La corruzione endemica
La precaria salute del presidente lansana conté
Le agitazioni sindacali: il terzo sciopero generale
Il licenziamento del primo ministro e i minirimpasti governativi
Le relazioni estere
La situazione ecclesiale
Le relazioni chiesa – stato
 Repubblica di Guinea:
ex colonia francese, indipendente dal 1958

Capitale: Conakry
Popolazione: 9.246.462 abitanti
Superficie: 245.857 kmq
Lingua ufficiale: francese

SITUAZIONE PARLAMENTARE
Il partito del Presidente Lansana Conté è il Partito dell'Unità e del Progresso (PUP), capeggiato da Fodé Soumah. Già vincitore nelle elezioni legistative dal 1995, nelle elezioni comunali del 18 dicembre 2005 il PUP conquistò 31 Comuni su un totale di 38 in tutta la Guinea, confermandosi al potere. A garantire la trasparenza delle operazioni ai seggi, invece che una Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI), fu insediata una Commissione nazionale autonoma. Tuttavia questo non servì a sopire i malumori del principale partito d'opposizione, il Rassemblement du Peuple Guinéen (RPG).

Il Presidente Lansana Conté

Successivamente, nel mese di agosto 2006, il dialogo politico è ripartito, grazie ad un nuovo progetto di legge elettorale condiviso sia dal partito di maggioranza che dall'opposizione. In apertura della sessione di bilancio 2006-2007, il 25 settembre 2006, il Presidente dell'Assemblea Nazionale, Abubacar Somparé, ha tenuto un discorso in cui ha denunciato con forza inaudita i mali che affliggono la società guineana, chiedendo che la giustizia facesse il suo corso.

Alcuni giorni prima, era stato proibito a Mamadou Sylla, capo degli industriali e titolare del potente gruppo finanziario FUTURELEC, di uscire dalla città per «tutelare la sua incolumità» e la cosa aveva fatto scalpore, perché era stata interpretata da tutti come una specie di avviso di garanzia. In effetti, il 6 dicembre 2006 Mamadou Sylla, pur essendo amico del Capo dello Stato, è stato posto agli arresti domiciliari. Al suo arresto ha fatto seguito, l'8 dicembre, quello di Fodé Soumah, capo del PUP. Entrambi sono accusati di aver sottratto alla Banca Centrale (BCRG) 16 miliardi di franchi guineani, pari a circa 2 milioni di euro.

Ma il 16 dicembre il Presidente della Repubblica ha decretato la loro liberazione, costringendo il Procuratore della Repubblica a parlare, suo malgrado, di «giustizia dal volto umano» e spiegare che si trattava di «libertà provvisoria», perché il caso non è chiuso.
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LA CORRUZIONE ENDEMICA
Il Rapporto di Transparency International, pubblicato il 6 novembre 2006, ha collocato la Guinea al primo posto tra i Paesi africani più corrotti e al quarto nella classifica mondiale. La notizia è stata colta dall'opposizione come un'occasione in più per ribadire l'urgenza di una riforma della cosa pubblica. Va detto, tuttavia, che la Guinea ha aderito all'Iniziativa di trasparenza nelle industrie estrattive (ITIE). Una missione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha constatato dei passi avanti nella gestione finanziaria del settore minerario, e questo fa ben sperare perché il Paese dal mese di dicembre 2002 ha esaurito i finanziamenti del FMI, perdendo, nel periodo 2004-2006, 190 milioni di dollari che avrebbe potuto ottenere se fosse stato ammesso tra i Paesi poveri fortemente indebitati.

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LA PRECARIA SALUTE DEL PRESIDENTE LANSANA CONTÉ

Nel mese di marzo 2006 il Presidente Lansana ha compiuto una visita privata in Svizzera per ragioni di salute. La notizia, diffusa da Radio France Internationale, che al Presidente fosse stata applicata la respirazione artificiale, suscitò agitazione in tutto il Paese e le acque si calmarono solo quando il Presidente fece sentire la sua voce sulle onde della Radio nazionale. Pur rivelatasi infondata, la notizia ha amplificato l'insicurezza legata alle precarie condizioni di salute del Presidente. Tuttavia i media governativi hanno imparato la lezione, cosicché, per evitare strumentalizzazioni, in occasione del successivo viaggio in Svizzera del Presidente, hanno diffuso un comunicato stampa con largo anticipo.
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LE AGITAZIONI SINDACALI: IL TERZO SCIOPERO GENERALE

Preso atto della stasi politica, che coinvolge sia il partito di maggioranza che l'opposizione, l'unione dei sindacati Confédération nationale des travailleurs de Guinée e Union syndicale des travailleurs de Guinée (CNTG-USTG) ha organizzato uno sciopero generale, che ha paralizzato per cinque giorni il Paese, dal 27 febbraio al 3 marzo 2006, e hanno ottenuto qualche promessa di miglioramento salariale. Un ulteriore sciopero è stato represso nel sangue nel mese di giugno 2006.

Nella regione di N'Zérékoré, al confine con la Costa d'Avorio e con la Liberia, il malumore della popolazione è dovuto principalmente al fatto che la rete stradale è praticamente inesistente e questo rende ardui i collegamenti con la capitale, facendo levitare anche i costi dei rifornimenti di carburante e dei beni di prima necessità.

Il nuovo sciopero generale proclamato il 10 gennaio 2007 ha, tra le sue motivazioni, oltre la denuncia dell'inflazione galoppante, che si traduce in una diminuzione del salario reale, anche la richiesta, da parte dei sindacati CNTG-USTG, del rispetto del principio della separazione dei poteri, violato clamorosamente con la concessione della libertà provvisoria a Mamadou Sylla e Fodé Soumah. I dirigenti sindacali, che hanno incontrato il Presidente Conté il 12 gennaio, gli hanno formalizzato le seguenti richieste:
a) la nomina di un Primo Ministro, onesto e non corrotto, scelto dal Presidente stesso, che presieda al rilancio dell'economia e alla riforma dell'amministrazione;
b) il rispetto del principio della separazione dei poteri;
c) il sostegno del potere d'acquisto della popolazione (riduzione del prezzo dei carburanti, del riso, aumento delle pensioni indicizzate e pagamento mensile delle stesse.

Il 15 gennaio era stata indetta una manifestazione di protesta e di preghiera interreligiosa, ma fin dalle prime ore del mattino la popolazione è stata dissuasa dal partecipare. Gli spari intimidatori delle forze dell'ordine si sono uditi in tutta la città. Secondo il Conseil National des Organisations de la Société Civile (CNOSC), i militari hanno fatto irruzione nelle case private, arrestando una ventina di oppositori e arrecando gratuite violenze ad altri. Gli spari sono proseguiti anche nei giorni successivi, accompagnati anche dal sorvolo di elicotteri, ed equivalgono di fatto ad un coprifuoco, che rende difficile persino recarsi al lavoro.

Il 17 gennaio, a Labé, capoluogo della Media Guinea, a nord di Conakry, verso il Senegal, un giovane è stato ucciso dalle forze dell'ordine durante un attacco degli scioperanti alla locale succursale della Banca Centrale, e un'altra persona è stata vittima della repressione nella Capitale, mentre i manifestanti si dirigevano verso Camp Samory. Alcuni rappresentanti sindacali sono stati arrestati e poi rilasciati. Anche i lavoratori delle compagnie minerarie hanno aderito allo sciopero, fermando l'esportazione della bauxite, dalla quale si ricava l'alluminio, di fondamentale importanza per l'industria aerospaziale mondiale. Lo scopo è quello di alzare ulteriormente la tensione e di attirare l'attenzione dei gruppi industriali stranieri che controllano la produzione e la commercializzazione dell'alluminio.

Nella mattinata del 18 gennaio, il Ministro degli Esteri Mamadi Condé ha convocato telefonicamente il corpo diplomatico. Il briefing, durato poco più di un'ora, ha avuto inizio con una dichiarazione del Ministro, che ha confermato le tristi vicende del giorno precedente, ha chiesto riservatezza ai membri del corpo diplomatico nel trattare questo problema, e ha ribadito la buona volontà del Governo di venire incontro alle rivendicazioni salariali, enumerando i miglioramenti economici concessi ai lavoratori a fine giugno 2006, senza fare alcun cenno alle altre richieste dei manifestanti. L'incontro è proseguito a porte chiuse, senza la presenza della stampa, allo scopo di consentire un confronto più familiare con il corpo diplomatico.

Mamadi Condé
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IL LICENZIAMENTO DEL PRIMO MINISTRO E I MINIRIMPASTI GOVERNATIVI
Il 5 aprile 2006 il Primo Ministro Cellou Dalein è stato liquidato per «colpa grave», riaprendo la strada all'incerta politica dei portafogli di Stato. Con un rimpasto ministeriale, circa due mesi dopo, la sera del 29 maggio, il Presidente Lansana ha elevato al ruolo di «Coordinatore delle azioni di Governo» Elhadj Fodé Bangoura, fino ad allora Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, che ha apportato solo ritocchi superficiali alla compagine governativa.

All'inizio di settembre, Fodé Bangoura ha annunciato un'azione di risanamento economico, con la sostituzione delle automobili pubbliche di grossa cilindrata con altre meno dispendiose e alcune iniziative di recupero dei crediti dovuti allo Stato. Il 14 ottobre 2006 sono stati liquidati due ministri, Fodé Soumah, già Vice-Direttore della Banca Centrale, e Zogbélémou Charles, anch'egli accusato di frode a danno della BCRG per 22 milioni di dollari. Il ministro della sicurezza, Ibrahima Dieng, che aveva ricevuto l'incarico il 29 maggio 2006 e godeva di buona reputazione, perché aveva pianificato la lotta alla grande criminalità, è poi deceduto nel mese di novembre dopo il ricovero urgente in un ospedale francese.

Cellou Dalein
Un altro rimpasto seguirà il 22 dicembre e colpirà Abubacar Sylla, ministro dell'informazione, che in pochi mesi aveva inaugurato il secondo canale della Radio Televisione Guineana (RTG), dotata di nuovi impianti di trasmissione, e aveva rialsciato alcune concessioni a radio private, aprendo la strada alla liberalizzazione delle frequenze radio, tutte cose auspicate anche dall'Unione Europe anel quadro dei rapporti di cooperazione con la Guinea. Il posto del ministro defenestrato, secondo alcuni proprio perché troppo efficiente, è stato assegnato al presidente del Consiglio Nazionale delle Comunicazioni, Abubacar Yacine Diallo.
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LE RELAZIONI ESTERE

Il 3-4 luglio 2006 la visita del Presidente del Sudafrica Tabo M'Becki è stata vista come un'occasione di contatti non solo politici, ma anche economici. Sono stati firmati accordi tra i due Paesi nell'ambito del rilancio dei trasporti pubblici, dello sfruttamento minerario e dell'elettricità. Il 14 dicembre 2006, a Conakry il Presidente Lansana ha accolto due Capi di Stato, quello della Liberia, Sig.ra Ellen Johnson Sirleaf, e quello della Sierra Leone, Sig. Ahmad Tejan Kabbah, per un incontro riguardante lo «spazio del fiume Mano», costituito nel febbraio 2002 per il coordinamento della sicurezza delle frontiere, la pace e la cooperazione tra i tre Paesi. I tre Presidenti hanno ribadito il loro comune impegno nel quadro della Comunità economica di Paesi dell'Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWAS), dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite.

Il giorno seguente è stata la volta del Presidente della Mauritania, Ely Ould Moamed Vali, che con Lansana ha deciso l'istituzione di una commissione mista per sviluppare la cooperazione bilaterale. Guinea e Mauritania sono membri dell'Organizzazione per la valorizzazione del fiume Senegal (OMVS).
Un capitolo a parte merita la visita effettuata il 6 ottobre 2006 dal Commissario Europeo per lo Sviluppo, Louis Michel, che ha elogiato gli sforzi del Paese per rispettare le regole del buon governo e ha promesso contributi del Fondo Europeo di Sviluppo (FED).

Il 9 ottobre 2006 il Ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angelo Moratinos, ha reso visita al collega della Guinea, Mamadou Condé, per concordare soluzioni al problema dell'immigrazione clandestina. La Spagna ha concesso 5 milioni di euro alla Guinea per arginare questo tragico fenomeno.

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LA SITUAZIONE ECCLESIALE

Con la nomina del nuovo Vescovo di Kankan, Emmanuel Félémou, attesa da un triennio, e pubblicata il 5 gennaio 2007, riprende fiato e spessore la gerarchia cattolica, ridotta a due membri, Vincent Coulibaly, Arcivescovo di Conakry e Amministratore Apostolico di Kankan, e Philippe Kourouma, Vescovo di N'Zérékoré, anziano e malato, che attende la nomina di un Ausiliare. Attualmente non vi sono segni di intolleranza reciproca tra cristiani e musulmani, ma vi è il rischio che in futuro si possano verificare scontri a sfondo religioso, qualora i fondamentalisti disturbino la pacifica convivenza che esiste oggi.
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RELAZIONI CHIESA – STATO
I Vescovi lamentano il fatto che lo Stato non concede aiuti alla Chiesa cattolica, mentre con l'islam è munifico, anche grazie ai sussidi dell'Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI), che hanno permesso in gran parte dei villaggi, anche i più sperduti, la costruzione di moschee e di «scuole franco-arabe», consentendo una penetrazione capillare nel territorio preclusa alla Chiesa per mancanza di mezzi finanziari e di risorse umane.

Nella lettera pastorale indirizzata "a tutti i fedeli cristiani di Guinea e agli uomini di buona volontà" al termine della sessione ordinaria celebrata a Conakry dal 4 all'8 dicembre 2006, la Conferenza Episcopale ha invitato a una novena di preghiera per la situazione del Paese, da celebrare in concomitanza del Natale. Dopo aver sottolineato "i lodevoli sforzi delle autorità politiche e amministrative, delle ONG e delle Istituzioni internazionali", i Vescovi non tacciono sulla mediocrità delle condizioni di vita delle famiglie e dei lavoratori, l'indigenza, e denunciano soprattutto "la corruzione, contro la quale non si fa abbastanza, e che continua a provocare ingenti danni a tutti i livelli: politico, economico, sociale, giuridico, e perfino nel campo dell'educazione".

a cura della redazione
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Per approfondire:
guineenews.org
transparency.org

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