LE AGITAZIONI SINDACALI: IL TERZO SCIOPERO GENERALE Preso atto della stasi politica, che coinvolge sia il partito di maggioranza che l'opposizione, l'unione dei sindacati Confédération nationale des travailleurs de Guinée e Union syndicale des travailleurs de Guinée (CNTG-USTG) ha organizzato uno sciopero generale, che ha paralizzato per cinque giorni il Paese, dal 27 febbraio al 3 marzo 2006, e hanno ottenuto qualche promessa di miglioramento salariale. Un ulteriore sciopero è stato represso nel sangue nel mese di giugno 2006.
Nella regione di N'Zérékoré, al confine con la Costa d'Avorio e con la Liberia, il malumore della popolazione è dovuto principalmente al fatto che la rete stradale è praticamente inesistente e questo rende ardui i collegamenti con la capitale, facendo levitare anche i costi dei rifornimenti di carburante e dei beni di prima necessità. Il nuovo sciopero generale proclamato il 10 gennaio 2007 ha, tra le sue motivazioni, oltre la denuncia dell'inflazione galoppante, che si traduce in una diminuzione del salario reale, anche la richiesta, da parte dei sindacati CNTG-USTG, del rispetto del principio della separazione dei poteri, violato clamorosamente con la concessione della libertà provvisoria a Mamadou Sylla e Fodé Soumah. I dirigenti sindacali, che hanno incontrato il Presidente Conté il 12 gennaio, gli hanno formalizzato le seguenti richieste: a) la nomina di un Primo Ministro, onesto e non corrotto, scelto dal Presidente stesso, che presieda al rilancio dell'economia e alla riforma dell'amministrazione; b) il rispetto del principio della separazione dei poteri; c) il sostegno del potere d'acquisto della popolazione (riduzione del prezzo dei carburanti, del riso, aumento delle pensioni indicizzate e pagamento mensile delle stesse. Il 15 gennaio era stata indetta una manifestazione di protesta e di preghiera interreligiosa, ma fin dalle prime ore del mattino la popolazione è stata dissuasa dal partecipare. Gli spari intimidatori delle forze dell'ordine si sono uditi in tutta la città. Secondo il Conseil National des Organisations de la Société Civile (CNOSC), i militari hanno fatto irruzione nelle case private, arrestando una ventina di oppositori e arrecando gratuite violenze ad altri. Gli spari sono proseguiti anche nei giorni successivi, accompagnati anche dal sorvolo di elicotteri, ed equivalgono di fatto ad un coprifuoco, che rende difficile persino recarsi al lavoro. Il 17 gennaio, a Labé, capoluogo della Media Guinea, a nord di Conakry, verso il Senegal, un giovane è stato ucciso dalle forze dell'ordine durante un attacco degli scioperanti alla locale succursale della Banca Centrale, e un'altra persona è stata vittima della repressione nella Capitale, mentre i manifestanti si dirigevano verso Camp Samory. Alcuni rappresentanti sindacali sono stati arrestati e poi rilasciati. Anche i lavoratori delle compagnie minerarie hanno aderito allo sciopero, fermando l'esportazione della bauxite, dalla quale si ricava l'alluminio, di fondamentale importanza per l'industria aerospaziale mondiale. Lo scopo è quello di alzare ulteriormente la tensione e di attirare l'attenzione dei gruppi industriali stranieri che controllano la produzione e la commercializzazione dell'alluminio. |