I loro sogni di pace

Pubblicato il 27-06-2010

di Redazione Sermig

Al termine dell’esperienza i ragazzi hanno espresso i loro sogni e le loro aspirazioni. Sono desideri di giovani normali che aspirano ad abitare una terra di pace.

All’inizio non capivo il senso della proposta che ci avete fatto, mi chiedevo perché invece di parlare di pace seduti intorno a un tavolo stavamo insieme a cantare, costruire un mosaico, preparare pacchi di alimenti da spedire... Poi ho capito: grazie a queste attività fatte insieme, non siamo più dei partecipanti a un qualche convegno sulla pace provenienti da Paesi diversi, ma siamo persone, siamo amici che cercano di costruire la pace insieme.
Credo che tutti portino in sé il desiderio di aiutare gli altri, ma spesso nella nostra vita lo dimentichiamo, viviamo senza pensarci. Per iniziare a fare il bene, tutti abbiamo bisogno di una piccola spinta iniziale, di qualcuno che faccia riemergere da noi questo desiderio. Qui abbiamo trovato chi ci ha dato questa spinta. Ora dobbiamo portarla a casa. Allora voi lasciarvi una domanda: “c’è qualcuno che ha cinque minuti per aiutare questo mondo?”

Jack, Betlemme

Qui in Italia è facile per le persone di diverse Nazioni o religioni incontrarsi, invece nel nostro Paese se voglio incontrare gli arabi devo oltrepassare un muro e pagare dei soldi. Mi piacerebbe avere la possibilità di vivere senza muri e poter continuare le relazioni che abbiamo intessuto qui.
Il mio sogno più personale è laurearmi e poi iniziare a lavorare con i bambini in difficoltà.

Merav, Bat-Yam


Il mio sogno è la pace e penso che questo sia il sogno di tutti, ma quello che intendo con la parola pace è aiuto, perché se ognuno aiutasse gli altri, se le persone ricche dessero un po’ dei loro soldi a chi è povero, potremmo costruire un posto come il Sermig, non ci saranno più poveri e il mondo sarebbe molto migliore.
Spero che ogni persona ricca inizi a pensare a chi muore di fame. Sarebbe una gran cosa. Per favore, non pensate più solo a voi stessi ma prendetevi un momento per pensare anche a chi muore di fame mentre vi preoccupate di cosa mangiare.
Il mio secondo sogno è poter avere una macchina sportiva.

Maurice, Beit Hanina

Mi piacerebbe che le organizzazioni che in Israele lavorano per la pace potessero mettersi in contatto con il Sermig, e vorrei coinvolgere i loro membri e portarli al Sermig, perché vedano come qui si unisce il lavoro per la pace con l’aiuto concreto alle persone in difficoltà, con la carità, al fine di creare un Arsenale di Pace anche nella nostra terra.

Idan, Kiriat Bialik


Quando tornerò a casa racconterò alla mia famiglia e ai miei amici l’esperienza che ho vissuto al Sermig, dove ho potuto incontrare giovani di tutto il mondo e ho contribuito attraverso molte attività ad aiutare le persone in difficoltà; voglio anche aiutare gli altri secondo le loro necessità.
Dopo una settimana di servizio al Sermig voglio smettere di sprecare le cose e fare molta attenzione in particolare con il cibo, perché se usassimo il cibo che buttiamo via potremmo salvare la vita di molti bambini nel mondo.

Tamara, Gerusalemme

Sogno che si possano costruire relazioni diverse, tra genitori e figli, relazioni che siano piene di amore, perché credo che la violenza e la pace nascano prima di tutto nelle famiglie.
Sogno anche che ci possa essere possibilità di andare a scuola, di ricevere un’educazione per tutte le presone del mondo.

Shade, Maghar

Vorremmo vivere in pace, senza più paura, senza conflitti e uccisioni.
Vorremo che tutti avessero la possibilità di avere un lavoro e di vedere rispettati i propri diritti, per stabilire così una giustizia sociale.

Shimrit, Aneviem


Ho quattro sogni che voglio condividere con voi:
- diventare una ballerina e avere una scuola di danza mia;
- laurearmi in “public relations” o relazioni internazionali, in modo da poter servire il mio Paese anche nel mio lavoro;
- abbattere per sempre il muro che circonda i territori palestinesi, in particolare quello di Betlemme, che è un dramma specialmente nel luogo dove Gesù è nato.
- Infine, desidero che i sogni di tutte le persone del mondo possano realizzarsi, che il 2007 possa essere un anno di amore, gioia, felicità e, più importante di tutti, di pace.

Lina, Betlemme


Penso che la pace si possa raggiungere solo se cambiamo la nostra mentalità e le nostre priorità personali per dare spazio anche a quelle degli altri. Credo che sia fondamentale educare i giovani come me a vivere con questi obiettivi se vogliamo raggiungere il nostro scopo comune.
Penso che ci possiamo arricchire molto se impariamo a conoscere le diverse culture, perché l’umanità è fatta per essere unita e condividere un cammino comune seppur nella diversità.

Se è vero come ci ha detto Ernesto in questi giorni, che i grandi obiettivi si raggiungono passo passo, penso che il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi giorni sia un passo importante per risolvere il nostro piccolo problema locale, e per realizzare il sogno di tutti, non solo il nostro: ottenere la pace in tutto il mondo.

Ilya, Kiriat Bialik


Vorremmo, una volta tornati nella nostra terra, elaborare un progetto da presentare ai nostri governi e invitarli a vivere con noi l’esperienza del “pranzo dei popoli”.

Vorremmo la pace a partire dai giovani: giovani che lavorano gratuitamente per gli anziani, i senzatetto, i bambini, e tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.

Jousseff, Haifa
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