Il benvenuto di Ernesto Olivero

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig

 

In questo Arsenale dove si sono costruite armi per le guerre ora trasformato in Arsenale della Pace i dolori del mondo abitano insieme a noi. Abitano i rifugiati costretti a fuggire dai loro paesi a causa delle proprie idee. Abitano le donne violentate. Abitano i prigionieri e i sequestrati. Abitano le bambine, i bambini usati per il vizio, per la droga e sono nostri figli. Nessun grido di dolore da ogni angolo della Terra è sconosciuto a questa casa perché tutti gli uomini sono figli di Dio e ognuno di loro è nostra sorella e nostro fratello.

In questo Arsenale di Pace ognuno può incontrare Dio, il silenzio, la giustizia, ma qui non abita la parola odio, non abita la parola nemico, non abita la parola mio. Qui l’ebreo e il musulmano sono amici, il cristiano e il non credente dialogano tra loro, il nero e il bianco lavorano insieme per la pace. Se andremo a Gaza, in Iraq o in Cina andremo con questi sentimenti.
E ci crediamo.
Noi crediamo che sia possibile trasformare le armi in strumenti di lavoro e vivere insieme senza guerre. Noi crediamo che le ingiustizie del passato possono incontrare il perdono.
Noi crediamo che la diversità sia una ricchezza e tutti hanno diritto di essere rispettati.

Intervento di Ernesto Olivero
Noi crediamo che tutti possiamo sederci attorno ad un tavolo e costruire fattivamente un mondo nuovo, dove ci sia vita e libertà per tutti.
Noi crediamo che i giovani di tutto il mondo possono portare questa novità. E tutta questa ricchezza l’abbiamo imparata dalla saggezza e dalla testimonianza di tanti maestri credenti e non credenti, di tanti maestri che ci hanno corretto, amato e sostenuto.

Cara Ingrid, questo Arsenale ti accoglie con amicizia. E’ la seconda casa di tanti giovani che lo frequentano e, se vuoi, da oggi può essere una seconda casa anche per te. La tua lunga sofferenza, l’amore per il tuo meraviglioso popolo colombiano, fanno di te una maestra di vita per tutti noi e per i giovani.
Aiutaci anche tu a credere che è possibile un mondo diverso e finalmente nuovo.

Ernesto Olivero

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