Il card. Odilo Scherer all’Arsenale della Pace

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Il Card. Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo in Brasile, nominato Cardinale nell’ultimo Concistoro, ha partecipato insieme al Vescovo ausiliare di San Paolo, dom Pedro Luiz Stringhini, al martedì di preghiera dell’Arsenale della Pace.

di Claudio Maria Picco 

 

Una visita attesa e gradita. Accolto dalla fraternità del Sermig, da numerosi giovani e da amici e volontari dell’Arsenale, ha prima visitato gli ambienti e i padiglioni della sede del Sermig di Torino, dove ha potuto incontrare le varie realtà di accoglienza e approfondire la “filosofia di vita” e la spiritualità che da oltre 40 anni anima le iniziative di questo ex arsenale militare ora trasformato in monastero metropolitano, in luogo di incontro per i giovani del mondo, in casa di accoglienza, in centro di iniziative di aiuto umanitario.

La prima parte dell’incontro si è svolta nel cortile dell’Arsenale davanti al muro della “Bontà disarmante” dove in un’atmosfera suggestiva animata dalle preghiere e dalle fiaccole accese, sono scorse le immagini del 1° Appuntamento Mondiale dei Govani della Pace, più di centomila giovani in piazza a Torino nel 2002 per discutere di pace, in un G8 alla rovescia in cui i Grandi hanno ascoltato i racconti, le tragedie, i sogni, dei giovani e degli ultimi.

 

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La seconda parte si è svolta nella cappella dove, come ogni martedì, la preghiera prosegue con l’Adorazione eucaristica e la meditazione della Parola di Dio.
Ernesto Olivero ha introdotto questo momento ricordando l’Arsenale della Speranza di San Paolo dove il Card. Odilo “… per grazia di Dio quando è diventato vescovo di San Paolo ha celebrato la sua prima messa e adesso che è diventato cardinale da appena tre giorni la sua prima uscita fuori dalle mura l’ha fatta all’Arsenale della Pace”. Ha poi richiamato l’attenzione sul Vescovo brasiliano Dom Luciano Mendes de Almeida, mancato 15 mesi fa: “È stato lui con la sua fiducia in noi … che ci ha chiamato in Brasile, è lui che ci ha dato il coraggio di andare in Medio Oriente e quindi anche se, umanamente parlando, soffriamo di non vederlo in mezzo a noi, con convinzione sappiamo che è in mezzo a noi, che è vicino a noi… Quindi con questa festa e riconoscenza noi accogliamo il Cardinale di San Paolo e il Vescovo della nostra Regione di San Paolo don Pedro Luiz Stringhini…”.

In seguito, dopo la lettura del brano del Vangelo di Giovanni che racconta la pesca miracolosa nel lago di Tiberiade e l’ultimo incontro degli apostoli con Gesù risorto, il Card. Odilo (foto sotto) ha preso la parola. Ecco alcuni tratti del suo intervento:
“Buona sera a tutti. Grazie Ernesto per l’invito di essere qui oggi e sono felice di stare qui tra voi insieme con dom Pedro, che è vescovo ausiliare di San Paolo.
Noi veniamo da Roma dove abbiamo vissuto questi giorni del Concistoro insieme con tanti Vescovi e Cardinali del mondo e con il nostro papa Benedetto XVI. Ora sono veramente contento di conoscere da vicino l’Arsenale della Pace a cui fa riferimento l’Arsenale della Speranza di San Paolo che molti di voi sicuramente conoscono. È senz’altro un buon motivo per far una visita qui, per conoscere da vicino quello che significa l’Arsenale della Pace, ma anche per sentire e vedere voi qui presenti, i giovani e tante persone che fanno riferimento all’Arsenale della Pace come un luogo, uno spazio, una iniziativa molto concreta per fare qualcosa di bene, per fare qualcosa per la pace, ma, soprattutto, per costruire un mondo migliore secondo il disegno di Dio…

Noi non siamo soli a costruire un mondo migliore, a voler costruire il Regno di Dio. Il Regno di Dio – abbiamo appena festeggiato la solennità di Cristo Re – è anzitutto di Dio, non è nostro e noi siamo collaboratori nella costruzione del Regno di Dio. Se vogliamo costruirlo da soli non ce la faremo mai, ma appena riconosciamo che il Regno è di Dio e ci mettiamo a disposizione del disegno di Dio, in sintonia con Dio, con l’amore di Dio, con il progetto di Dio su questo mondo, allora sì che il Regno di Dio cresce. E questo vale per tutto nella vita.

Per questo motivo trovo bello che voi, volendo la pace per il mondo, il bene per i giovani, sfamare tutti gli affamati del mondo, che voi vi ricordiate di guardare a tutti questi problemi con lo sguardo illuminato dallo Spirito di Dio e motivati dall’amore di Dio. Solo quando il nostro cuore batte insieme con il cuore di Dio noi saremo capaci di fare cose grandi. Questo momento di preghiera mi pare molto, molto illuminante, sia per le iniziative dell’Arsenale della Pace, come per ogni altra iniziativa della Chiesa che noi vogliamo portare a buon termine. odilo.jpg

Io ringrazio per questo momento e mi sento anche di poter fare questa riflessione insieme a voi partendo dal brano del Vangelo di San Giovanni che abbiamo letto questa sera (Gv 27, 1-14), perché anche per me è una bella occasione. Sono toccato da tutto quello che vedo in questo luogo, si tratta veramente di un’opera della Provvidenza di Dio che va oltre i calcoli umani e poi porta un frutto molto bello. Sono toccato da tutto questo, colpito veramente e capisco che il Signore ha per voi, ha per l’Arsenale della Pace, ha per l’Arsenale della Speranza da noi a San Paolo, un disegno. Questa iniziativa, questa opera è un segno di speranza di quello che è possibile a chi crede, a chi mette le proprie mani nelle mani di Dio e vuole costruire un mondo migliore non solo con le proprie forze e i propri progetti, disegni, ma con il disegno di Dio.

Chiedo al Signore che vi benedica abbondantemente e a tutti voi giovani che vi coinvolgete con l’Arsenale della Pace, auguro che possiate essere, anche per gli altri giovani che sono in cerca di un senso della vita, dei messaggeri di pace, messaggeri del Vangelo; che possiate aiutare gli altri giovani - che forse chissà dove sbattono la testa in cerca della pace, del bene, della bellezza della vita – a capire che il bene, la bellezza della vita è proprio quando noi ci mettiamo in sintonia con Dio come l’apostolo Giovanni che sente il proprio cuore battere in sintonia con il cuore di Gesù e lo riconosce: 'È il Signore' (Gv 21,7). È il linguaggio dell’amore. Grazie”.
pedro.jpg Infine Dom Pedro Luiz Stringhini (foto a sinistra), vescovo ausiliare di San Paolo per la regione di Belem, che ospita l’Arsenale della Speranza, ha concluso con la benedizione e con queste parole: “Esprimo la gioia di essere qui con voi in questo momento e ringrazio per il lavoro fatto a San Paolo dalla Fraternità del Sermig. Lì ogni notte si accolgono 1150 uomini di strada e anche tante celebrazioni, feste, riunioni della nostra regione pastorale.

I missionari dell’Arsenale fanno parte della nostra pastorale della gioventù, soprattutto con il progetto “La foresta che cresce”. La foresta sta crescendo pian piano lì da noi; qui vedo che cresce molto rapidamente”.

 Claudio Maria Picco

A colloquio con Dom Claudio Hummes (ex Arcivescovo di San Paolo in Brasile)

 

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