Il Sermig fa spazio ai profughi

Pubblicato il 11-08-2012

di Redazione Sermig

a cura della redazione - In risposta alla richiesta dell'arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia e alle Istituzioni locali, il Sermig "allarga le mura" dell'Arsenale della Pace per far spazio, accanto alle accoglienze ordinarie, ai profughi in fuga dal nord Africa. Come sempre, ciò è reso possibile grazie alla disponibilità immediata e generosa di tante persone.

 

 Da diverse settimane la Chiesa di Torino si è attivata per rispondere all'emergenza creata dall'arrivo in Italia di migliaia di profughi, a seguito degli sconvolgimenti politici e sociali che stanno colpendo i Paesi del nord Africa. Su richiesta dell'arcivescovo di Torino, e delle Istituzioni locali, il Sermig ha dato la sua disponibilità all'accoglienza.

Una disponibilità resa possibile, come sempre per ogni carità del Sermig, dalla somma di tante buone volontà. A partire dai locali destinati ai profughi: si tratta dei locali utilizzati fino ad una settimana fa dai ca. 200 ragazzi del quartiere, per i quali il Sermig ha dato vita dal 2007 all'Arsenale della Piazza. Un "arsenale con le ruote" nato percorrendo le vie e abitando le piazze del quartiere di Porta Palazzo per incontrare bambini e ragazzi ed offrire loro un ambiente educativo che ha lo stile di una famiglia e l'esperienza di più di 20 anni a contatto con la realtà multietnica.

Così, ai giovani frequentatori dell'Arsenale della Piazza è stato proposto di collaborare all'accoglienza di questi giovani, alcuni poco più grandi di loro, mettendo a disposizione i locali sino ad oggi utilizzati per doposcuola ed altre attività e trasferendosi in un'altra zona dell'Arsenale della Pace. Un piccolo gesto, ma denso di significati se si tiene conto che i ragazzi provengono da una ventina di etnie diverse.

Liberati i locali, numerosi volontari hanno dato la loro disponibilità per il riordino, la pulizia e l'allestimento delle camere. È stato poi il turno dei volontari già a servizio dell'accoglienza. Molti di loro hanno offerto l'immediata disponibilità a raddoppiare le notti di presenza, permettendo così di tenere aperte sia la struttura abituale sia quella appositamente allestita. Altri amici si sono aggiunti, permettendo di offrire agli ospiti la possibilità di restare all'interno dell'accoglienza anche lungo la giornata, fruendo dei pasti caldi.

Il Sermig ha nel frattempo lanciato un appello, chiedendo aiuto per reperire i materiali necessari all'allestimento della struttura ma anche altri generi di prima necessità (vedi sotto) per fronteggiare l'emergenza, che va a sommarsi all'ospitalità delle ca. 1.100 persone all'anno accolte abitualmente dall'Arsenale della Pace. C'è chi ha già risposto all'appello, spesso nel completo anonimato.

È grazie a tutte queste persone che sabato 16 aprile scorso nel pomeriggio abbiamo potuto ricevere la prima "ondata" di profughi tunisini, accompagnati dalla protezione civile: 14 uomini, tutti in giovane età, si sono aggiunti ai cinque che si erano rivolti al Sermig autonomamente nei giorni immediatamente precedenti. Lunedì sera il secondo arrivo, con altre 15 persone, e mercoledì 20 aprile è atteso il terzo, di 30 persone. Altri ne verranno presumibilmente nei prossimi giorni. Buona parte di questi giovani fa solo tappa a Torino, in attesa di ripartire nel tentativo di varcare la frontiera francese. A tutti, il Sermig desidera offrire uno spazio di umanità e di riposo, dopo le pesanti vicissitudine che li hanno spinti ad abbandonare il loro Paese e i loro cari.
a cura della redazione



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Specificare la causale:
"Accoglienza profughi nord Africa

Servizio Tg3 regionale sull'accoglienza dei profughi al Sermig
 
 

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