Capodanno 2009: LETTERA ALLA COSCIENZA
Pubblicato il 01-08-2011
E' la sera del 31 dicembre 2008. Di fronte all'Auditorium dell'Arsenale della Pace traboccante di persone, il fondatore del Sermig presenta il suo appello alla coscienza per il nuovo anno.
Di Ernesto Olivero
La città, il mondo visti dall’Arsenale della Pace sono una bellezza infinita. All’Arsenale c’è un pensiero forte, una spiritualità incarnata, un silenzio che fa pensare, che fa incontrare credenti e non credenti. Ci sono giovani, tanti giovani, che lavorano gratuitamente e stanno dando la vita con un sapore speciale, con il desiderio di cambiare un po’ questo mondo, di cambiarlo davvero, in modo che finalmente pace, giustizia, libertà possano camminare insieme e la terra diventi accogliente per tutti, diventi madre. Abbiamo capito però che il nostro stare insieme, la nostra unità, non è diventare setta, non è diventare “solo noi”, è diventare un tutt’uno con Dio e con il mondo che Dio ci ha fatto incontrare. |
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Se ci chiudiamo su noi stessi moriamo di asfissia. Non esistiamo per noi stessi! E allora la stessa città, lo stesso mondo visti dall’Arsenale della Pace sono anche una tragedia che lascia senza respiro: ogni giorno, ogni notte ci troviamo ad accogliere donne, uomini, bambini che subiscono le peggiori infamie di questo mondo. |
Abbiamo scelto di lasciarci interpellare dal nostro tempo, di farlo entrare, di non chiuderci dietro un’etichetta, dietro un’ idea, di non barricarci dietro il “già fatto”. Alcune storie recenti, tra le mille raccolte negli ultimi anni, mi hanno inquietato più del solito. Il mio animo che ha conosciuto questa inquietudine chiede speranza, chiede risposte. 1) L’ultima ragazza che abbiamo accolto è giovanissima. Arriva dalla Somalia ed è fuggita dalla guerra. È sbarcata a Lampedusa con le carrette del mare. Durante un combattimento è stata colpita dalle schegge di una bomba. Aveva dolore ad un occhio e all’ospedale il medico che l’ha visitata le ha spiegato che non avrebbe mai più recuperato la vista. 2) In Congo gli stupri sulle donne sono all’ordine del giorno. Chi riesce a fuggire arriva qui con il vuoto negli occhi. Ester è una di loro. È in Italia da poco più di un mese. Dopo dieci giorni passati alla stazione di Porta Susa in pieno dicembre, è arrivata all’Arsenale. 3) Una ragazza di 17 anni a Torino, proprio a Torino, vuole uscire fuori da un giro di schiavitù e prostituzione. Viene torturata per mesi e scalpata. Ci sono più schiavi oggi nel mondo in cui viviamo che al tempo della schiavitù.. 4) La polizia una notte ci porta una donna e i suoi due figli picchiati e buttati in strada da un uomo che è marito e padre. Li accogliamo. Passa qualche giorno e un volontario richiamato dalle urla della madre assiste a una scena pazzesca: i due figli di nove e undici anni si accaniscono contro la donna colpendola ripetutamente al volto con una violenza indescrivibile. Il più grande dice al più piccolo: “Le donne si trattano così, come ci ha insegnato nostro padre”. Mentre il volontario cercava di contenere la sua rabbia, il più grande continuava a ripetere “Che me ne frega! Tanto io da grande farò il kamikaze”. 5) Una domenica sera un giudice ci chiede di ospitare un uomo che, nel tentativo di proteggere la moglie e la figlia dalla violenza del figlio psicopatico, lo ha ucciso. |
Sono solo alcune storie, ma ce ne sono tante, tantissime. Queste storie sono un appello. Chi lo raccoglie? Chi lo vuole ascoltare? Chi accetta di lasciarsi guardare in faccia da questi volti e lasciarsi mettere in discussione? Queste persone non le vediamo, non le riconosciamo perché, come scrive san Paolo (1Tm1,5), “la carità nasce da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera”. L’altro, l’altro che ha bisogno, lo riconosciamo solo quando le coscienze sono limpide. E oggi non è così. | ![]() |
La nostra Italia è un paese in decadenza come tutto l’occidente. Ma la decadenza ha una causa: aver abbandonato la propria coscienza e aver invece dato spazio all’avidità, al potere usato a scopi personali per arricchirsi, al miraggio che la politica di ogni schieramento permette di avere soldi e privilegi, di raccomandare e piazzare i propri … Chi può aiutarci ad arrestare questo declino? In nome di questa fiducia ci rivolgiamo alle coscienze delle donne e degli uomini di buona volontà, inseriti in ogni ambito della società civile. Ci rivolgiamo al mondo finanziario, all’imprenditoria, alla politica, alla società e chiediamo un cambiamento, cominciando dall’ effettiva sobrietà nel guadagno. |
Ci rivolgiamo ai giovani. Voi ragazzi dove siete, dove state andando? Pensate solo al vostro ragazzo, alla vostra ragazza che per un momento è il sogno della vostra vita e dopo tre mesi lo cambiate? | ![]() |
Voi sapete che siete i più poveri in assoluto, gli ultimi degli ultimi? Ma è anche causa vostra! Il mondo degli adulti ha la colpa maggiore, ma se uno passa con il rosso, io posso decidere di non passare! Il potere si può cambiare ma bisogna farlo diventare servizio, una novità Ci rivolgiamo a noi cristiani. La luce annulla il buio. |
Ernesto Olivero
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