Niente zombie da cellulare

Pubblicato il 01-01-2023

di Michelangelo Dotta

Se la televisione e l’estate mal si conciliano, palinsesti estremamente poveri e ripetitivi, caldo soffocante e voglia di stare all’aperto, gli schermi dei telefonini, sempre più grandi, definiti e performanti, sono ormai perennemente accesi e attivi in ogni luogo e in ogni situazione e stanno pesantemente trasformando le abitudini e le modalità di interazione tra gli individui, fino a modificarne la postura.

Come zombie dalla schiena ricurva, totalmente estranei al contesto circostante e unicamente concentrati sulla magica scatola che tengono tra le dita come una reliquia, i figli della tecnologia digitale paiono rifiutare il mondo nella sua forma più convenzionale fatta di relazioni, parole, gestualità e sguardi per vivere una versione surrogata e artificiale, filtrate e rivisitata, compressa e rimodulata secondo le proprie esigenze e le aspettative del momento. Superfluo sottolineare che in questo universo parallelo tutto risulta più semplice e a portata di mano, qui si può vivere nel completo anonimato digitale come sotto i riflettori della infinita piazza telematica senza bisogno di rivelarsi mai nella propria reale fisicità, senza il contato epidermico di un abbraccio o di uno schiaffo, senza un bacio.

Basta guardarsi intorno per capire come questo nuovo mondo si sia impossessato di quello reale fino a sostituirlo, il simulacro della realtà è diventato la realtà stessa con il tacito consenso di genitori e nonni che consegnano allegramente figli e nipoti a questa forma di esistenza virtuale dove ognuno, in solitudine, vive come un piccolo eroe ma, al momento del confronto con il mondo vero e incontrollabile, inciampa e capitola al primo ostacolo in attesa del puntuale soccorso di “mammà”. Poi capita che un giorno di agosto sali su un aereo e ti trovi in vacanza in Grecia, non isole festaiole invase da turisti millenials, ma quella classica: Delfi, Meteora, Salonicco, Atene passando per il magnifico quanto sconosciuto allestimento della tomba di Filippo il macedone (padre di Alessandro Magno) e subito ti accorgi di vivere in una realtà diversa, nessuna fastidiosa suoneria ad accompagnare il tuo cammino, nessuno zombie ricurvo sul cellulare, ma una marea di giovani che lavorano impiegati in particolar modo nel settore turistico attenti, preparati e, soprattutto contenti…

Una vera rivoluzione per i nostri canoni. Gentili, sempre con un grande sorriso che brilla in volto, disponibili e in grado di parlare con accento e pronuncia impeccabili almeno due lingue straniere, sono la fotografia incoraggiante di una nazione che ha toccato il fondo e conosciuto la povertà per rinascere più forte e motivata di prima; non c’è sicuramente da augurarsi di ripercorrere la stessa strada per vedere l’Italia e gli italiani riprendere contatto con la realtà ma è un pensiero che, devo confessare, mi ha sfiorato. A proposito, seguendo e zappingando sui canali locali come faccio sempre per mestiere, mi sono soffermato sulle interruzioni pubblicitarie… eterne più che da noi, in una di queste ho contato il passaggio insieme di ben 42 spot… neanche uno su telefonia, Internet e cellulari!!! Vorrà dire qualcosa?


Michelangelo Dotta
NP ottobre 2022

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