Non mimose ma proteste
Pubblicato il 31-08-2009
“Vorrei che la donna fosse amata e rispettata come persona in Iraq e in Svezia, in Russia e in Iran.
Non è il velo che fa la donna, come non è l’abito che fa il monaco".
Un giorno un amico mi scrisse che all’Arsenale della Pace aveva incontrato l’amore, persone che si vogliono bene e vogliono bene agli altri, e poi ironicamente continuava: “Può darsi che siano controcorrente, ma è il verso giusto”. Il verso non giusto è imbrogliare, è rubare, ed è sbagliato anche se ci giustifichiamo con un: fanno tutti così. Ogni tanto qualcuno che fa solo il proprio dovere riceve un premio, una medaglia per sottolineare un gesto, un progetto. A volte assegnando questi riconoscimenti qualcuno cerca di sdoganare la propria cattiva coscienza, un contentino per mettersi in buona luce che non vuole cambiare niente, né comportamenti, né situazioni. |
La festa della donna mi sembra il contentino che si dà alle donne, mi sembra inadeguata oggi ad affermare la dignità ed il ruolo di cui la donna è portatrice in tutti gli ambiti della vita sociale, culturale, scientifica, politica; mi chiedo a cosa serve distribuire mimose alle donne una volta all’anno per continuare poi ad ignorarle i restanti 364 giorni. |
Ernesto Olivero |