Non partiamo né arriviamo, siamo sempre alla presenza di Dio

Pubblicato il 11-08-2012

di Redazione Sermig

Antonio PalladinoTi voglio bene, Palla.
Le lacrime dei tuoi, le nostre lacrime non incontreranno la disperazione, lo sai, ma saranno cemento d'affetto tra noi e te.
Ci sei. Sei sempre con noi, con me, con ognuno degli ospiti amici dell'Arsenale, con i mille e mille che trovano qui un'accoglienza vera: la tua, Palla.



   
La voce di Ernesto Olivero che saluta Antonio Palladino al "Buona giornata"

 

Caro Antonio,

noi non partiamo né arriviamo, siamo sempre alla presenza di Dio. Tu sei partito per il cielo ma non sei partito, ci sei, continui a darci il tuo sorriso, la tua presenza, il tuo affetto. Ci sei anche in questo momento in cui le lacrime e il dolore ci stringono il cuore. Ci sei anche se soffriamo insieme ai tuoi cari la tua partenza. Ci sei.
 Antonio Palladino Caro Palladino,

Nós não partimos nem chegamos, estamos sempre na Presença de Deus. Você partiu para o céu, mas na realidade não partiu, você continua nos dando o seu sorriso, a sua presença, o seu afeto. Você está presente também neste momento em que as lágrimas e o sofrimento nos apertam o coração. Você está presente também se sofremos, junto aos seus parentes, pela sua despedida. Você está presente.
Mi ricordo quando ci siamo conosciuti. Mi hai dato subito sicurezza, tu a me, italiano che arrivavo nella tua terra. Hai accolto, me, i miei amici, con una gentilezza vera, con uno sguardo vero, buono. Tutto era vero in te. Anche i tuoi amici, che sono diventati nostri amici. Sapevi l'italiano e non ci hai fatti sentire stranieri. La casa del dolore dove hanno sofferto tanti italiani emigrati in Brasile è diventata casa, Arsenale della Speranza perché c'eri tu che ci avevi dato fiducia.
Qualche giorno fa ti ho fatto visita in ospedale. Soffrivi, ma la tua dignità e la tua fede erano più forti della tua sofferenza.

Ora non sei in un posto sconosciuto. Sei nella vera casa della speranza che in cielo è casa della certezza e della luce che non tramonta. Sei nel nostro cuore e nella nostra memoria che è vita, legame vivo con l'eterno presente. Sei, ci sei.

Ti voglio bene, Palla. Le lacrime dei tuoi, le nostre lacrime non incontreranno la disperazione, lo sai, ma saranno cemento d'affetto tra noi e te.'

Ci sei. Sei sempre con noi, con me, con ognuno degli ospiti amici dell'Arsenale, con i mille e mille che trovano qui un'accoglienza vera: la tua, Palla.

 Ernesto Olivero

Lembro de quando nos conhecemos. Você me passou logo uma sensação de segurança, você a mim, italiano que estava chegando de sua terra. Você me acolheu, acolheu os meus amigos, com um carinho verdadeiro, um olhar verdadeiro, bom. Tudo era verdadeiro em você. Também os seus amigos, que se tornaram os nossos amigos. Você sabia falar italiano e isso nos ajudou a não nos sentirmos estrangeiros. A Hospedaria dos Imigrantes, em que chegaram muitos italianos emigrantes no Brasil, se tornou casa, Arsenal da Esperança, porque você estava lá e confiou em nós

Alguns dias atrás te visitei no hospital. Você sofria, mas a tua dignidade e a sua fé eram mais fortes do que o seu sofrimento.

Agora você não está em um lugar desconhecido. Você está na verdadeira casa da esperança que, no céu, é casa da certeza e da luz que não se apaga. Você está no nosso coração e na nossa memória que é vida, comunicação viva com o Eterno presente. Você está presente.

Te quero bem Palla. As lágrimas dos seus parentes, as nossas lágrimas não encontrarão o desespero, você o sabe, mas serão eterno afeto entre nós e você.

Você está. Você estará sempre conosco, comigo, com cada um dos acolhidos do Arsenal, com milhares de pessoas que, nesta casa, encontraram em acolhida verdadeira: a sua, caro "Palla".

Ernesto Olivero (Fundador do Arsenal e da Fraternidade da Esperança) 









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