PACE SUBITO!

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


La pace ha bisogno di gesti concreti.
Il 5 ottobre a Torino, i Giovani della Pace hanno aderito al documento “PACE SUBITO! NO ALLA GUERRA PER SEMPRE!”, insieme a tanti altri giovani e persone di buona volontà, affermando così la loro profonda convinzione che il dialogo nella Terra Santa,
tra israeliani e palestinesi, cristiani, ebrei e musulmani è possibile.

 



PACE SUBITO! NO ALLA GUERRA PER SEMPRE!

Quando la pace? Perché non ora? Perché non aspettarla da noi?
Noi oggi ci impegniamo in prima persona perché un giovane, un bambino,
un vecchio, una madre non siano più uccisi in una guerra.
Noi oggi gridiamo mai più guerra, mai più terrorismo e ci impegniamo
in prima persona perché nessuna guerra sia più combattuta per nessuna ragione.
Noi oggi gridiamo sì alla pace
e scegliamo di vivere il perdono, la giustizia, l’amore, la libertà.
Noi oggi proclamiamo che l’uso della violenza è un’offesa contro l’uomo,
contro Dio, contro il presente, contro il futuro.
Per questo chiediamo alle donne e agli uomini di buone volontà,
a cristiani, ebrei e musulmani della Terra Santa,
di proclamare e concretamente testimoniare con un solo grido: pace sulla terra!

“QUANDO SI RIUSCIRÀ A CAPIRE CHE LA CONVIVENZA TRA IL POPOLO ISRAELIANO
E QUELLO PALESTINESE NON PUÒ SCATURIRE DALLE ARMI?
NÉ ATTENTATI, NÉ MURI DI SEPARAZIONE, NÉ RAPPRESAGLIE CONDURRANNO MAI
AD UN’ EQUA SOLUZIONE DEL CONFLITTO IN ATTO”.
(Giovanni Paolo II, all’Angelus dell’11 Agosto 2002)

Il comandamento di non uccidere ci è entrato nel cuore.
Dio scongiura di non uccidere mai più, lo chiede con la forza di un padre, di una madre.
Lo chiede la coscienza e la saggezza di ogni persona.
Noi accettiamo questo comandamento perché vogliamo che in Terra Santa
torni a scorrere il “latte e miele” della pace, della giustizia,
del perdono, del dialogo, del lavoro, della solidarietà, della dignità,
del ristabilimento dei diritti per tutti i popoli, degli affetti…
Vogliamo che nessuno emigri più dalla Terra di Dio per paura o per necessità.
Dopo tante violenze, guerre, ingiustizie, noi cambieremo le cose
se incominciamo a fare all’altro quello che vorremmo fosse fatto a noi;
se amiamo l’altro come vorremmo essere amati;
se amiamo Dio con tutto il cuore e tutte le forze;
se mettiamo tutto noi stessi a servizio della PACE.

Ernesto Olivero e i suoi amici
Torino, 5 ottobre 2002

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