PECHINO 2008: gli indesiderati

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Direttiva segreta del Ministero della Pubblica Sicurezza Cinese per investigare ed escludere dalle Olimpiadi migliaia di persone in tutto il mondo. Tra i bersagli della direttiva: il FALUN GONG, il DALAI LAMA, i controrivoluzionari, e i disabili.

Falun Dafa Information Center


New York – L’azione olimpica finora più temeraria messa in atto dalla Cina, secondo quanto appreso dal Centro di Informazione del Falun Dafa, è l’incredibile direttiva emanata dal Ministero della Pubblica Sicurezza Cinese che elenca 43 categorie di “ospiti non desiderati” che verranno indagati ed eventualmente esclusi dalle Olimpiadi di Beijing 2008. Agli esclusi, appartengono categorie estremamente vaghe come “individui chiave nel campo ideologico”, “forze estere ostili” figure “controrivoluzionarie”, il Dalai Lama e suoi seguaci, membri di “entità religiose non autorizzate dallo Stato” (la Chiesa cattolica) “individui che tramite internet diffondono il malcontento nei confronti del PCC” e persino alcune categorie di disabili.
 Saranno esclusi dai Giochi Olimpici i membri del Falun Gong, nonché “i membri di famiglie di persone decedute” uccise durante delle “rivolte” – eufemismo per eventi quali il massacro di Tiananmen – e i musulmani Uighur della regione di Xinjiang che il regime etichetta come “separatisti”. “Terroristi violenti” e membri di “organizzazioni criminali” come obiettivi per indagini ed eventuali esclusioni sono voci che si leggono solo al fondo dell’elenco.

Oggetto delle indagini saranno tutti gli atleti partecipanti, i membri dei mezzi di informazione,
l’intero staff olimpico, i giudici di gara, gli sponsor, le autorità e lo stesso Comitato Olimpico Internazionale. Per ognuno di questi, si procederà a determinare se rientrano o meno nelle 43 categorie. Se questa direttiva venisse rispettata, si tratterebbe di un atto di spionaggio di enormi proporzioni che contravverrebbe alle leggi internazionali.

La direttiva del Ministero, emanata nel mese di aprile e intitolata “Comunicato Relativo Alle Rigorose Indagini da effettuare Sui Candidati Delle Olimpiadi Ed Esecuzione Di Una Preselezione”, per quanto riferito, è stata diffusa in tutte le province cinesi, le regioni autonome, in tutte le stazioni di polizia e presso gli uffici delle municipalità direttamente sotto il controllo del governo centrale. Il Centro di Informazione sta lavorando affinché si possa accedere a dei brani estratti dal documento originale (in cinese) e ad una traduzione (in inglese).
La direttiva fa anche appello a tutti i livelli del regime cinese affinché “collaborino” ma aggiunge che è “fondamentale che la direttiva stessa e tutte le attività che ne derivano restino segrete… è di primaria importanza dare l’impressione di un ambiente normale e tranquillo all’esterno, ma, di fatto, è opportuno mantenere uno stretto controllo su tutte le attività”.

“Non si può stare a guardare come i governanti cinesi stiano abusando dei loro privilegi olimpici” dichiara il Signor Erping Zhang portavoce del Centro di Informazione.
“Il regime ha oltrepassato ogni limite consentito dalle norme internazionali, fino a sfiorare l’assurdo e, tra l’altro, è chiara la sua volontà di voler tenere nascosto il fatto. Questa direttiva, in concreto, significa che un numero esorbitante di persone potrebbe essere esclusa dalle Olimpiadi, non lavorare per le Olimpiadi, né sponsorizzarle, né raccontarle. Potremmo persino avere il telefono sotto controllo, anche se viviamo a Londra, ad esempio, oppure essere spiati in Florida, semplicemente per le nostre idee politiche o religiose.”
“Il CCP sta offendendo lo spirito Olimpico”, dichiara il Signor Zhang.

La direttiva è una ulteriore prova che i governanti della Cina stanno sfruttando le Olimpiadi per schiacciare, annientare i dissidenti, in particolare il Falun Gong. Un rapporto della Reuters del 21 febbraio 2001 ha rivelato che la campagna contro il Falun Gong si stava intensificando mentre la Cina accedeva alle fasi finali per l’assegnazione delle Olimpiadi 2008. Il rapporto citava l’Agenzia di stampa statale Xinhua la quale avrebbe riportato la notizia di “elogi ufficiali” a 110 organizzazioni e 271 persone, da parte del governo, per il “lavoro anti Falun Gong” e “per attività volte ad annientare il Falun Gong”.

In un rapporto dell’Australian Broadcasting Corporation datato 17 luglio 2001 si legge che dopo l’assegnazione delle Olimpiadi 2008 a Beijing, l’allora Vice Premier Cinese avrebbe dichiarato che l’assegnazione delle Olimpiadi rappresentava una “giustificazione per usare le maniere forti contro il Falun Gong”.
Nel 2005, l’Intelligence Online, ha rivelato che a Liu Jing, Vice Ministro della Pubblica Sicurezza Cinese sarebbe stata assegnata la responsabilità di annientare il Falun Gong prima dei Giochi. A questo scopo, è stata emessa una direttiva in cui si faceva “richiesta a tutti i servizi di sicurezza del paese di dare un contributo”. Da quel momento, si attivarono investigatori anche presso le Ambasciate Cinesi nel mondo per “infiltrarsi” nei gruppi del Falun Gong sparsi nel globo. Tutto ciò ha anticipato la nuova direttiva, dell’aprile 2007 la quale impone una massiccia opera di spionaggio internazionale.

Un crescente coro di voci chiede di boicottare le Olimpiadi a Beijing alla luce degli abusi dei diritti umani ad opera del regime. Molti, in particolare, denunciano la complicità del regime in Sudan, dove ha bloccato le Nazioni Unite ed altri tentativi volti ad arginare il genocidio, e dove il regime stesso è responsabile di procurare le armi al governo sudanese. Alcuni osservatori cinesi hanno paragonato gli sforzi legati alle Olimpiadi di Beijing a quelli fatti dalla Germania nazista in occasione delle Olimpiadi di Berlino 1936, da molti denominati “i Nazi-Giochi Olimpici”. A proposito dei Giochi del ’36, gli storici hanno dichiarato che “il regime ha usato i Giochi per stupire molti spettatori e giornalisti stranieri, dando un’immagine di Germania pacifica e tollerante”.

“Il regime cinese sta usando le Olimpiadi per legittimare la sua oppressione” dichiara Zhang. “Spetta alla dittatura cinese decidere chi potrà godere dei diritti umani, con l’arrivo dei Giochi? O i Giochi devono essere solo una grande impresa propagandistica?”.
Il Centro di Informazione del Falun Dafa fa appello al Comitato Olimpico Internazionale perché proceda a intense indagini e si impegni per una azione morale e risoluta a sostegno dello STATUTO OLIMPICO e dei diritti umani che lo stesso custodisce.

Falun Dafa Information Center
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FALUN DAFA INFORMATION CENTER
Fondato nel 1999, il Centro di Informazione del Falun Dafa è una organizzazione di stanza a New York che documenta le violazioni dei diritti dei seguaci del Falun Gong (o “Falun Dafa”) nella Repubblica Popolare Cinese.
Nel luglio 1999, il Partito Comunista autocratico cinese ha lanciato una campagna illegale di arresti, violenza e propaganda volta a “sradicare” la pratica apolitica. Si pensa che alcuni leader comunisti temessero l’influenza di tale pratica seguita da 100 milioni di seguaci. Da allora, la campagna si è estesa, in portata e in violenza, con milioni di persone detenute o trasferite nei campi di lavoro forzato. Il Centro ha verificato casi di oltre 3000 morti e oltre 63000 casi di torture e abusi di persone in stato d’arresto.
Il Falun Gong è una pratica “qigong” buddista di stile tradizionale, che ha le sue radici nell’eredità cinese di coltivare mente e corpo per migliorare la propria salute e per crescere in spiritualità.

www.faluninfo.net

 

 

 

 

 

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